A Pozzuoli riapre la grotta di Cocceio
Il traforo era stato creato dai romani per collegare in maniera diretta l'antica Cuma con i laghi Averno e Lucrino. Caduto nell'oblio, fu ripristinato nell'Ottocento dai sovrani borbonici. Era chiuso al pubblico dalla seconda Guerra Mondiale, quando l'esplosione di alcuni ordigni lo rese impraticabile. Successivamente, per incuria ed abbandono si erano verificati crolli nella volta che ne avevano impedito anche le visite parziali.
A maggio scorso erano iniziati i lavori di restauro e consolidamento con il finanziamento dei Fondi Por Campania. L'opera fu progettata e costruita intorno al 37 a.C. da Lucio Cocceio Aucto su commissione di Marco Vipsanio Agrippa, che ne volle la realizzazione per motivi militari: era necessaria per collegare Cuma, fortificazione e punto di vedetta sul litorale domizio-flegreo, con il Portus Julius, un'importante infrastruttura militare insistente sui bacini del lago d'Averno e del lago Lucrino, che canali artificiali progettati dallo stesso Cocceio collegavano tra loro e al golfo di Pozzuoli.