Rubriche

scaffale basso 20 luglio 2016

sabato 23 luglio 2016
Dario, sedicenne solitario e silenzioso, è in piena crisi. La vita, non fa che ripersi, gli va da schifo. Di suo padre, che se n’è andato tanto tempo prima senza neppure un perché, conserva ricordi a flash: lo chiamava Dario il Grande, lo portava al mare e gli prospettava un meraviglioso futuro. Poi un giorno, quell’uomo senza qualità è sparito e a Dario non è rimasto che un grande senso di colpa. A crescerlo da sola è toccato a sua madre, donna chiusa e di poche parole con cui è difficile entrare in sintonia, che continua a consideralo un bambino. A scuola non va meglio, anzi. Per gli insegnanti è un ragazzo difficile, intrattabile e incorreggibile, insomma una mela marcia.
Con questo quadro
Gabriele Clima apre Il sole tra le dita (San Paolo; 14,50 euro), un romanzo da non perdere, dai tratti amari ma mai privo di ironia, che intreccia due esistenze schiacciate dall’insensibilità coriacea al limite della stupidità di certi adulti. Quelle di Dario l’irrecuperabile e di Andy, il ragazzino disabile inchiodato alla sedia a rotelle, che un giorno dopo l’ennesimo colpo di testa gli viene affibbiato come ultima chance di
redenzione ma in sostanza come estrema punizione. Dario invece è molto più in gamba di quanto gli altri (e lui stesso) non pensino, non solo manca di quei tatticismi e di quegli eufemismi che fanno da schermo all’autenticità delle relazioni; è un vero e proprio dono naturale il suo, che
gli permette di entrare in contatto con Andy, con una semplicità istintiva invidiabile. Il lettore segue i due ragazzi in un lungo viaggio a tappe, improvvisato ed esilarante on the road, parte in treno parte sull’improbabile carrozzina motorizzata artigianalmente. Un viaggio
liberatorio come una fuga dalle sovrastrutture e dalle ipocrisie del mondo adulto, attraverso la campagna toscana verso il mare. Come spesso succede, anche per Dario e Andy le risposte esistenziali si nascondono e si scovano nel cammino piuttosto che nella meta. Creature entrambi fragili la mela marcia e il disabile, diventato un compagno di cui prendersi cura fuori dagli schemi e senza stereotipi, troveranno a vicenda sostegno l’uno nell’altro.
Arrivando dritti al cuore del lettore. Senza melassa. Dai 14 anni.

L’ultima deliziosa uscita nella preziosa collana “Jeunesse ottopiù” dell’editore palermitano rueBallu, che quest’anno ha incassato il Premio Andersen 2016 come miglior progetto editoriale. Ipazia e la musica dei pianeti (20 euro) è dedicato alla matematica, astronoma e filosofa vissuta ad Alessandria d’Egitto, allora nell’Impero romano d'Oriente, nella seconda metà del quarto secolo dopo Cristo. Lo firma un’autrice versatile come Roberta Torre, scrittrice, regista e sceneggiatrice; lo illustra con tratto inconfondibile Pia Valentinis, friulana d’origine ma cagliaritana d’adozione. Ipazia la incontriamo in quello che è stato il suo mondo di osservazione e di ricerca, lo spazio. Anzi è una giovane astronauta, Camilla, in missione su un lontano asteroide a incappare nella figura di questa bellissima e colta donna egiziana d’altri tempi e ad ascoltarne la storia di vita. Una biografia
segnata dalla libertà di pensiero maturata grazie agli insegnamenti rigorosi ma amorevoli (“da uomo, non da fanciulla”) impartiti dal padre - valente insegnante di astronomia al Museo di Alessandria - in un’epoca in cui la cultura era preclusa alle donne. Eppure, senza soggezioni Ipazia ha studiato e poi insegnato l’arte delle parole e delle stelle nelle piazze, nei vicoli e nei mercati, a grandi e piccini, a gente comune e ai potenti del luogo. Che non gli perdonarono di essere una donna libera di pensare e parlare. Il fanatismo religioso era robusto anche allora. Dai 14 anni.

L’estate è la stagione giusta per scoprire i classici. Le lunghe giornate di tempo libero e la tranquillità che ciascuno può regalarsi conciliano la possibilità di accostarsi a grandi autori e a testi che hanno attraversato e appassionato numerose generazioni. Non è un caso che alcuni editori abbiamo sfornato collane ad hoc. Destinate a giovani lettori, per esempio, gli Oscar junior Mondadori presentano una ricca selezione di autori italiani e stranieri in una edizione tascabile accurata, dove al testo si affiancano le tavole di affermati illustratori internazionali. La caratteristica di ogni volume è rappresentata da una prefazione in cui molti buoni nomi della letteratura italiana e non raccontano il proprio approccio con quel particolare classico. E’ Chiara Gamberale a porgere ai lettori Cime tempestose, Fabio Geda a dire del proprio innamoramento per Romeo e Giulietta, Valeria Parrella a ricostruire la capacità di resistenza di Jane Eyre, Stephen King a Introdurre Il Signore delle Mosche, Neil Gaiman a riportarci alle atmosfere raggelanti di Farenheit 451…
E’ dedicata alle grandi storie d’amore della letteratura, anche qui con prefazioni d’autore, la collana
DeA Classici di De Agostini, che propone in traduzione integrale agli adolescenti, attraverso i capolavori immortali della letteratura, le più grandi storie d’amore di tutti i tempi. In libreria sono arrivati i primi quattro volumi, tutti con prefazioni di grandi autori contemporanei: Emanuele Trevi per Romeo e Giulietta di William Shakespeare, Paola Zannoner per  Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, Simona Sparaco per La signora delle camelie di Alexandre Dumas e Giandomenico Baccalario per Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald. Dai 14 anni.
 



Il segreto di Hervé Tullet, illustratore francese di grande talento, corre lungo tutti i suoi libri destinati ai più piccoli, generazione touch screen, già appassionata più di tecnologie che
di carta. In piena sintonia con Un libro,
l’editore Franco Cosimo Panini propone Un gioco (12 euro), ancora un cartonato indistruttibile da consegnare nelle mani dei bebé e da giocare con loro. Il segreto sta ancora nelle dita. Con genialità e semplicità, Tullet invita a giocare e a sfoderare le dita… a cliccare: un indice da appoggiare su un punto preciso del foglio sa compiere il prodigio che, facile sul tablet, sembra precluso al libro. Invece no. Se si seguono le indicazioni e si sfiora la linea retta o tutta a curve, cerchi, giravolte e arzigogoli, le palline colorate di pagina in pagina magicamente saltano e rimbalzano, s’infilano di corsa in un percorso pieno di sorprese e imprevisti. Stesso autore, stesso editore ma per bambini grandi
e piccoli un albo di oltre duecento pagine da colorare in perfetto stile Tullet. C’è un mondo in bianco e nero tutto da trasformare con pastelli, pennarelli o acquerelli ne Il grande colouring book (13,50 euro). Tutto in libertà e con fantasia. Dai 3 anni.

In attesa del via alle Olimpiadi di Rio, gli impazienti possono assistere ai Giochi organizzati a misura di elefanti, orsi, gatti, tigri, conigli e affini, grazie a un albo che mette in scena
sport e matematica, atletica, ciclismo
e numeri da uno a venti. Le Olimpiadi degli animali (la Nuova frontiera junior; 16,90 euro) hanno in palio 1 magnifica coppa, prendono il via con 2 colpi di fischietto, vedono le tigri lanciate nella corsa abbattere 3 ostacoli… Una disciplina dopo l’altra il conto sale fino a 20, traguardo centrale del volume da cui all’inverso, si ritorna fino a 1. Che campioni di salto in alto fossero i canguri, che ci provassero gli orsi a cimentarsi con il sollevamento pesi e le scimmie a lanciarsi sui trapezi non si potevano avere dubbi…
Sono uno spasso invece gli ippopotami alle prese con la ginnastica ritmica, i coccodrilli scatenati nel nuoto, gli elefanti in bicicletta e il pubblico animale con occhiali da sole e pop corn che tifa sugli spalti in attesa delle medaglie ai campioni.… Virginie Morgand, artista francese con un segno di forte personalità, regala a chi ancora non sa leggere ma può prendere familiarità con i
numeri, pagine divertenti che traboccano di colori vivaci e allegri. Dai 3 anni