Rubriche

scaffale basso 23 febbraio 2016

martedì 23 febbraio 2016
Scovare qualcuno tra le strade di una città sconfinata come New York è un po’ come cercare un ago in un pagliaio. Immaginate di aver perso un drago e di rincorrerlo tra i grattacieli, i venditori di hot dog, i parchi o lo zoo… Eppure nella Grande Mela tutto è possibile. New York è la città in cui vive e lavora Steve Light che con i draghi ha un feeling speciale. Era un bambino quando, mostrandogli il vapore che usciva dai tombini, suo padre gli spiegò che era il fiato di un grosso drago che stazionava nelle viscere della città. Pare che proprio allora Steve decise che da grande avrebbe vissuto lì. E che quel drago l'avrebbe prima o poi scovato. Eccolo nella finzione dell’albo il lucertolone vagabondo che ha deciso di andarsene a spasso per la metropoli. Il bambino lo cerca senza darsi pace e lui, birichino, si nasconde per gioco ora sui tetti delle case ora in cima al camioncino del gelataio, ora tra i vagoni della metropolitana. E non solo. Hai visto il mio drago? (Edizioni Lapis; 9,90 euro) è un albo che invita a giocare con i tanti scenari della città, a scoprirne i particolari, contarli e indovinare i colori che, diversi per ogni tavola, individuano un particolare e offrono un tocco di vivacità ai disegni in bianco e nero al tratto, tecnica congeniale a Steve Light – design, autore e illustratore anche per la New York Times Books Review –
appassionato proprio di penne stilografiche. Dai 4 anni.

L’apparenza anche questa volta inganna. Il pastello è rosso, almeno così indica la fascetta che lo avvolge, ma come rosso non è un granché. Messo alla prova, il risultato è un vero disastro: la maestra sostiene che non s’impegna abbastanza e che può fare di più; la mamma lo incoraggia a farsi aiutare da qualche amico; i nonni sono convinti che con pazienza e comprensione prima o poi i suoi errori si correggeranno. Tanti altri compagni dicono la propria, vorrebbero aiutare, suggeriscono soluzioni ovvie e un po’ banali, ma nessuno capisce che quel pastello ha un problema che va oltre l’ovvietà. Ma chi l’ha detto che chi sbaglia è un lavativo, uno che non si impegna a sufficienza? Di fatti, basterà scoprire l’autentico punto di forza del presunto rosso e anche lui potrà mostrare di saper fare grandi cose.
Con le sue tavole piene di disegni semplici, proprio quelli che fanno i bambini con i pastelli a cera, Michael Hall parla ai più piccoli – sicuramente i primi ad aderire al senso della metafora - ma anche agli adulti. Rosso. Storia raccontata da Matita (Il Castoro; 13,50 euro)
dice quanto è difficile essere considerati per ciò che si è davvero, fuori dai soliti schemi e al di là delle etichette sbrigative e parziali.
Quanta fatica si fa nella scuola a levarsi di dosso certe patenti di incapacità. Quanti bambini e ragazzi dalla mente geniale che sfugge alla banalità di certe valutazioni devono rassegnarsi a essere giudicati disadattati o lavativi. A quando una scuola e una civiltà che facciano tesoro delle diverse abilità? Dai 4 anni.

Succede allo zoo,
quando mamma leonessa mette al mondo un leoncino, il piccolo diventa per il pubblico l'attrazione numero uno. I bambini lo osservano con tenerezza mentre lui, il cucciolo, sporge il musetto tra le sbarre o va su e giù nella gabbia. Presto il cucciolo impara che bastano dieci passi per esaurire lo spazio a disposizione, oltre avrebbe sbattuto contro le sbarre. Dieci passi sono il suo terreno di libertà. Perciò quando un giorno il guardiano dello zoo addetto al cibo dimentica di chiudere la gabbia, il leoncino quasi inconsapevolmente esce, fa dieci passi e si ferma. E poiché si trova accanto a un bel cespuglio di lillà si accoccola lì e schiaccia un pisolino.Accortosi dell’errore il guardiano dà l’allarme. Il panico si sparge in città: un giovane leone in libertà, anche se cucciolo, non è una bella notizia. Ma il leoncino, nato e
cresciuto in gabbia, lontano dai grandi spazi della savana in cui la natura ha collocato la sua specie, cosa può saperne della libertà e delle meraviglie di un mondo che potrebbe esplorare? La sua non sembra neppure una fuga ma soltanto l’ennesima passeggiata fatta di soli dieci passi. Però, c’è un però, le sbarre non lo limitano più. Ma lui sarà così coraggioso da compiere l’undicesimo passo? Sousan Taghdi e Ali Reza Goldouzian sono un autore e un illustratore iraniani e L’undicesimo passo (12 euro) fa parte di una serie di volumi illustrati arrivati in Italia grazie a un progetto di scambio culturale che le Edizioni Valentina hanno avviato con l’Iran per promuovere in Italia l’arte e la cultura persiane. Nella convinzione che i libri aiutino a superare le differenze a ad avvicinare mondi lontani. Dai 3 anni.