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Eric e Carlo, sfida al buio in un campo di torbal

sabato 21 giugno 2014
Eric Torelli è quello che si dice un bravo ragazzo, brillante, ben educato, gentile, con voti da guinnes a scuola, la media Ottavio Ravel dove fa la terza. Carlo Boschi, stessa età stessa classe, è tutto il contrario: pessimi voti e pessimo carattere, è un ragazzo arrabbiato con il mondo. Figlio unico viziato e iperprotetto da genitori troppo apprensivi è un arrogante e presuntuoso, che detesta i tipi perfettini. Nonostante siano uno l’opposto dell’altro Eric e Carlo hanno in comune un problema: entrambi sono ciechi, Eric dalla nascita, Carlo in seguito a un incidente d’auto. I due però non si sopportano e appena si incontrano fanno scintille. Sicché una mattina a scuola, senza un’apparente ragione, Carlo cerca Eric e lo attacca prendendolo a pugni alle spalle. Ne seguono una rissa e l’inevitabile convocazione dei due in presidenza. E’ questa la scena iniziale di Sfida al buio (Einaudi ragazzi; 11 euro) romanzo di Luca Blengino, versatile autore e sceneggiatore di fumetti, una storia che entra nel pieno delle difficoltà della crescita e nella complicazione delle relazioni tra coetanei ma anche quelle tra genitori e figli. L’inimicizia tra Eric e Carlo, i condizionamenti e gli schemi familiari che li imprigionano dentro stereotipi e impediscono loro di sfidare le proprie paure e difficoltà, vengono messi
a dura prova
da una preside illuminata che obbliga i ragazzi – pena la sospensione – a entrare in una squadra di
torbal. E a impiegare qui tutte le loro energie vitali. Strano sport, meraviglioso sport il torbal, sconosciuto a più, che si gioca a occhi bendati con una palla che nasconde un sonaglio. In campo succederà qualcosa di speciale. Impedibile nelle vacanze. Dai 12 anni.

Sammy è un bugiardo nato. Dice frottole a ripetizione e senza interruzione. Lo fa a ogni istante e con tutti. Da che ha avuto l’uso della parola le ha sempre sparate grosse. Quando ha incolpato il cane della sua pipì sul tappeto aveva solo due anni e quando ha raccontato di aver visto uno squalo in piscina ne aveva cinque. Con l’andar del tempo, nonostante il suo fisico rimanesse esile esile, le sue bugie ingigantivano. Il fatto è che Sammy non lo fa per cattiveria, ma il vizio è più forte di lui, dettato da una fantasia stratosferica che lo porta a dar vita a vere e proprie realtà parallele. E ora a dodici anni suonati poteva dire di aver sempre onorato quel soprannome che i compagni gli avevano dato fin dall’asilo. Sammy Sparaballe (Lapis edizioni; 12 euro) è la storia di un’ incontenibile e geniale immaginazione, di cui il protagonista stesso, il povero Sammy, diventa la prima vittima. Tutto inizia con una banda di bulli che vuole dargli una lezione e suonargliele di santa ragione. E finisce che grazie alle stelle cadenti i sogni-bugie di Sammy cominciano a materializzarsi a cascata, provocando un disastro ogni volta che il bambino apre bocca. Uno sconquasso dopo l’altro in famiglia, a scuola e in città gli imporrà di scovare contromisure adatte a mettersi un freno. Già, ma quale? La scrittura lieve di Nicola Brunialti e le illustrazioni inconfondibili di AntonGionata Ferrari
ci regalano un racconto divertente ma non superficiale sui poteri della fantasia. Dagli 11 anni.