Bombe e bombardieri: la guerra è anche avventura
Dai 14 anni. Ancora bombe e cannonate, ancora una guerra, questa volta lunga e sanguinosa come fu la Grande Guerra. I protagonisti di questo racconto sono quattro ragazzi che abitano in un paesino del Friuli a una manciata di chilometri dal fronte austriaco e vicino a una minuscola base di volo italiana. È l'estate del 1917: l'Italia combatte già da tre anni contro gli austro-ungarici. Nonostante le gravissime perdite umane, la guerra continua a esaltare gli animi e il patriottismo a nutrire i sogni dei giovani. Bepi, Attilio, Ilario e Martino - tutti tra i quindici e i sedici anni - affascinati dagli aerei, Passano pomeriggi con il naso all'insù a osservare i giganti del cielo passare sulle loro teste. Di quei velivoli - i biplani Caproni, veri gioielli
dell'aviazione italiana - ammirano le forme e la potenza, invidiano i piloti - Francesco Baracca è l'eroe del momento - e sognano di essere al loro posto, tra le nuvole, ad alta quota. L'occasione di un'avventura da brivido per i quattro non tarda a presentarsi. Neppure a dirlo, a bordo di un mitico bombardiere Caproni. Il volo dell'Asso di Picche (Einaudi Ragazzi; 11 euro) è la storia di una missione impossibile piena di colpi di scena, raccontata
da Christian Hill, ingegnere aeronautico con la passione della scrittura. La cronaca di un'avventura intrapresa con incoscienza dai quattro giovanissimi amici ma condotta con coraggio e generosità, senza ombra di fanatismo. Al contrario, per il bene del loro Paese e dei tanti soldati mandati al fronte che sentono di dover difendere. Dai 13 anni.