Popotus

Uomini in cattedra una specie quasi estinta

giovedì 19 febbraio 2015
​Quando al mattino arriva a scuola, il maestro Flavio accoglie i bambini  con un sorriso allegro e sincero. È lo stesso con il quale ha appena salutato  Lem Lem e Asnakech, due bellissime piccole di sette e nove anni, adottate  insieme alla moglie Daniela nel 2011 dopo un soggiorno in Etiopia. Una  scelta, quella dell'adozione internazionale, che l'ha reso «il papà più  fortunato del mondo», come racconta egli stesso, e ha cambiato il suo sguardo  sui singoli bambini che incontra tra i banchi aprendolo ad un orizzonte  più ampio. È per questo motivo che alle sue lezioni di religione, la materia  che ha scelto d'insegnare dopo gli studi di teologia, partecipano spesso  anche alunni di altre fedi: musulmani, ortodossi e testimoni di Geova.  Flavio parla dell'insegnamento di Gesù, con competenza e in modo semplice,  collegandolo direttamente all'esperienza dei bambini; trasmette così il  messaggio evangelico universale, nel rispetto delle idee di ciascuno e  nella ricerca dei valori comuni. Gli scolari delle tre scuole dove lavora  l'hanno capito anche dal simpatico disegno-simbolo che apre le pagine del  loro quaderno: mani di colori e forme differenti unite ad abbracciare al  mondo. A parere delle colleghe che lo stimano, Flavio è un insegnante preciso  e concreto, ma anche attento alla relazione e alla cura verso gli alunni,  tanto da costituire un punto di riferimento soprattutto per i bambini più  fragili e insicuri. Purtroppo negli ultimi decenni la figura maschile è  praticamente scomparsa dalla scuola primaria, i maestri sono pochini: solo  il 4,6% a fronte del 95,4% delle donne. Un vero e proprio record in negativo,  rispetto agli altri Paesi europei, che priva i bambini di un approccio  spesso diverso alle lezioni, ai compiti, al gioco, al rapporto con i compagni.  Eppure nella storia dell'educazione italiana si sono succeduti grandi maestri,  peraltro sempre innovatori solitari: Alberto Manzi, Albino Bernardini,  Gianni Rodari, Loris Malaguzzi, don Lorenzo Milani e Mario Lodi che ci  ha lasciato proprio un anno fa per volare in cielo insieme a Cipì. Domenica  1 marzo lo ricorderemo, nella sua cascina di Drizzona (Cremona), come se  fosse ancora seduto sul suo tavolo di lavoro circondato dai libri, con  lo sguardo attento e un sorriso di fiducia. Unico nella sua semplicità  illuminante, Lodi rimarrà una buona guida per tante maestre e maestri come  Flavio che ogni giorno fanno della scuola un luogo di accoglienza, di apprendimento  cooperativo, di creatività felice.