Sprechi alimentari. Gli italiani tra i meno spreconi d'Europa
Vale 16 miliardi di euro il cibo che ogni anno finisce in pattumiera. Tantissimo, eppure in Italia la situazione non è peggiore che negli altri Paesi. Anzi: è meglio. I dati sono frutto di una ricerca condotta da Coop, la catena di supermercati: siamo meno spreconi degli svedesi, che buttano 187 chili di cibo a testa ogni anno, e dei norvegesi (184 chili). Noi ci limitiamo a sciuparne 164 chili, comunque troppi. Sarà perché siamo tra i migliori europei quando si tratta di leggere e capire le etichette, di controllare le date di scadenza di quel che comperiamo.
Però, siamo anche un popolo che tende a seguire le mode anche in fatto di alimentazione. Il Censis, un istituto di ricerca, ha indagato le abitudini di acquisto degli italiani, scoprendo che al supermercato molti sono in cerca di super cibi che tengano lontane le malattie. Certo, le proprietà benefiche di molti frutti e di parecchie verdure è ben nota ma nei carrelli della spesa invece di broccoli e mele (loro sì, hanno un'azione di prevenzione del tumore), finiscono bacche di goji, fagioli azuchi, curcuma e zenzero. Probabilmente salutari anche loro ma prodotti in zone - la Cina e l'India - dove le regole per la sicurezza alimentare sono scarsissime.
In Italia cresce anche l'abitudine di comperare cibi senza glutine anche in mancanza di una reale necessità. Ma non è una buona idea: senza un'intolleranza evidente è del tutto inutile e qualche volta controproducente rinunciare a un alimento per pura fissazione. La dieta più è varia più è salutare.