Popotus

Parte il treno e arriva lo spettacolo

giovedì 10 settembre 2015
Forse è una leggenda, forse no. Fatto sta che, all’inizio, il cinema faceva davvero paura. Perché? Perché le immagini non se ne stavano fisse sullo schermo, come in un dipinto o in una fotografia, ma si muovevano, proprio come accade nella realtà. Operai che escono da una fabbrica, un giardiniere alle prese con un tubo dell’acqua molto indisciplinato e (che spavento!) un treno che avanza nella direzione del pubblico, che ancora non si è abituato alla novità e ha l’impressione che la locomotiva finisca dritta sulla platea. Panico, fuggi fuggi. Insomma, un successone. Era la fine del XIX secolo, per l’esattezza il 1896. Il cinema non aveva ancora un anno, considerato che la data di nascita ufficiale è fissata al 28 dicembre del 1895, giorno in cui, a Parigi, i fratelli Auguste e Louis Lumière presentano il primo spettacolo cinematografico della storia. Una decina di cortometraggi in tutto, tra i quali ancora non compare l’ingresso del famoso treno nella piccola stazione francese di La Ciotat. Quel filmato – realizzato appunto nel 1986 – dura meno di un minuto e, se vi fate aiutare da un adulto, potete trovarlo facilmente su YouTube. Non si sembrerà un granché, ma fidatevi: è da lì che l’avventura del cinema prende inizio. Dal movimento, esatto. In greco, del resto, kìnema significa proprio questo: movimento. Fin dalla preistoria, l’uomo ha sempre prodotto immagini e spesso le ha adoperate per raccontare storie. Prima dell’invenzione del cinema, però, non era mai riuscito a metterle in movimento. Ci aveva provato molte volte, per esempio con le “lanterne magiche” che, già nel Seicento, permettevano di proiettare una successione di figure dipinte. Ma era un trucco e un po’ si vedeva. Il sogno che il cinema rende possibile è invece quello di far dimenticare il trucco o, meglio, la tecnica su cui si basa la realizzazione di ogni film, non importa che si tratti di un documentario, di un cartone animato o di una saga di fantascienza. E infatti, se i Lumière hanno inventato il cinema (a proposito: in francese il loro cognome significa “luce”, proprio come quella che esce dal proiettore), a trasformarlo in arte è stato un altro grande regista francese, Georges Méliès, che per primo, proprio a partire dal 1896, ha puntato su quelli che oggi chiameremmo “effetti speciali”. La sua storia ha ispirato qualche anno fa un bel film di Martin Scorsese, Hugo Cabret, ambientato in una stazione di Parigi, dove a un certo punto c’è un treno che rischia di deragliare sulla folla. Vi ricorda qualcosa, per caso?