Popotus

Alla giusta distanza: diamoci del “lei”

martedì 17 novembre 2015
I bambini danno spontaneamente e affettuosamente del tu a tutti. Poi, crescendo, imparano a distinguere a chi dare del tu e a chi dare del lei Il tu sottintende confidenza e familiarità, mentre il lei presuppone una certa distanza tra due persone che non si conoscono o che si sono appena conosciute, oppure il rispetto verso una persona più anziana da parte di una più giovane. Negli ultimi anni, rispetto al passato, l’uso del tu si è esteso molto rispetto al passato. Un tempo, per esempio, nessuno in un negozio avrebbe dato del tu a un cliente, e neppure un cliente avrebbe dato del tu a un commesso, mentre ora in situazioni come questa il tu è frequente tra persone che non si sono mai viste prima e anche tra persone che hanno una grande differenza d’età. Sarebbe meglio, invece, mantenere la differenza tra il tu e e il lei,  senza appiattire i rapporti dando del tu a tutti (anche perché le persone che non sono più giovani sono imbarazzate da questa abitudine). Fino al Cinquecento i pronomi per rivolgersi agli altri erano due: si usava il tu per un rapporto di confidenza e il voi per un rapporto di rispetto. Per esempio Dante, nella Divina Commedia, dà del tu a tutti i personaggi che incontra, ma del voi a quelli per i quali nutre grande stima e ammirazione, e naturalmente dà del voi alla divina Beatrice da lui tanto amata in vita. A partire dal Cinquecento, per una moda cerimoniosa arrivata dalla Spagna, si diffuse l’abitudine di rivolgersi a una persona di riguardo con il lei, come se non ci si potesse rivolgere direttamente a un signore, ma si parlasse indirettamente e con riverenza “alla sua signoria”. Da allora e fino alla fine degli anni trenta del Novecento, il tu, il voi e il lei hanno convissuto pacificamente. Nel 1938 il regime fascista cercò di imporre il voi, considerato a torto più italiano del lei, ma con scarso successo. Dopo la fine della guerra il lei ha ripreso il proprio posto accanto al tu, e il voi è rimasto vivo come lo era anticamente solo nell’Italia meridionale, dove ha continuato a essere usato per rivolgersi a una persona con la quale non si ha confidenza (un professore, un superiore, una persona anziana o importante). Un consiglio ai lettori del Sud: non smettere di usare il voi usato tradizionalmente, ma usare il lei in tutte le occasioni in cui è necessario esprimersi nella lingua nazionale, cioè l’italiano. Una curiosità: il voi sopravvive nei discorsi di Topolino nelle nuvolette dei fumetti: lui e i suoi compagni di avventure non usano mai il lei ma solo il tu e il voi.