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Il podcast. Guerrieri del clima. Jassim al-Asadi: nella valle del Tigri e dell’Eufrate

domenica 20 ottobre 2024

Jassim al-Asadi, 65 anni, è uno degli attivisti iracheni più esposti sui media perché si batte per sensibilizzare sui problemi ambientali in Iraq. Infatti, dagli anni Novanta, sotto la dittatura di Saddam Hussein, le paludi mesopotamiche vennero interrate. La popolazione irachena e soprattutto chi vive nella zona di Anwar, patrimonio dell’Unesco dal 2016, circoscritta dal Tigri e l’Eufrate, ha ancora difficoltà a reperire acqua pulita e la poca che c’è è inquinata.

Jassim al-Asadi è capo e co-fondatore di Nature Iraq, un’organizzazione no-profit irachena che si occupa di problemi ambientali, accreditata dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), la prima e unica associazione irachena a essere affiliata a Birdlife International e l’unica del Medio Oriente a essere membro di Waterkeeper Alliance. ambiente. “Nature Iraq – dice al-Asadi – è stata creata per difendere, recuperare e preservare l’ambiente naturale iracheno e il vasto patrimonio culturale di biodiversità che ne deriva”.

A lui è dedicata la nuova puntata de "I guerrieri del clima - Climate change Warriors", il podcast di Avvenire a della Scuola di Giornalismo dell'Università Cattolica, a cura di Laura Silvia Battaglia e degli studenti del biennio 2021/23. In questa puntata la ricerca è di Federica Farina e Niccolò Longo.

Nato nel 1957 nella regione centrale delle paludi mesopotamiche, “mentre mia madre lavorava alla raccolta delle piante di cannuccia per alimentare i bufali che avevamo a casa”, Jassim è stato legato alle proprie radici e alla natura fin dall’infanzia. Oggi è un ingegnere specializzato nel campo delle risorse idriche e ha lavorato a una serie di progetti e attività con la popolazione locale delle paludi meridionali durante la siccità tra il 2008 e il 2010, proponendo soluzioni adeguate. Negli ultimi dodici anni ha partecipato a numerosi incontri e conferenze internazionali sul-le zone umide irachene tenutisi in Svizzera, Italia, Giordania, Turchia, Singapore ed Egitto, oltre a diversi incontri e conferenze nazionali sulle questioni relative all’acqua e alle paludi. Ha inoltre partecipato alla preparazione di studi e indagini sui villaggi verdi e sul Piano strategico per le zone umide, volto a proteggere anche i siti architettonici del Sud dell’Iraq.