Il podcast. I guerrieri del clima: Molly Burhans e l'idea di un attivismo “cattolico”
Molly Burhans, 34 anni, è una cartografa e attivista newyorkese impegnata nella difesa dell’ambiente. Le sue attività non riguardano soltanto raccogliere dati geografici, statistici, economici, politici e culturali al fine di disegnare cartine, ma anche di impiegare gli stessi per costruire un racconto.
E' dedicata a lei la prima puntata de "I guerrieri del clima - Climate change warriors", il podcast di Avvenire a cura di Laura Silvia Battaglia e degli studenti del biennio 2021/23 della Scuola di Giornalismo dell'Università Cattolica.
Nel suo caso, la cartografa si trasforma quindi in una storyteller. I disastri naturali legati al cambiamento climatico potrebbero portare duecento milioni di persone ad abbandonare le loro case e quindi la loro terra, entro il 2050. I luoghi che resterebbero spopolati si trovano in Asia, Africa centrale e nel bacino del Rio delle Amazzoni.
Molly Burhans ha cercato di attirare l’attenzione del Vaticano e nel 2022 è riuscita persino ad incontrare Papa Francesco. L’ambientalista ha osservato che, se la Chiesa cattolica fosse un Paese, sarebbe il terzo più popoloso del mondo, dopo la Cina e l’india. Sulla scia di questa conclusione ne sono arrivate altre, come quella che vede unite tutte le proprietà “cattoliche” sparse nel mondo (circa duecento milioni di ettari di terra, nelle stime della cartografa statunitense), a costituire una sorta di “reame” del Vaticano.
Con un team di volontari ha avviato un programma di documentazione delle attuali proprietà ecclesiastiche scoprendo che molte chiese non hanno neanche degli archivi, con registri cartacei. Con l’aiuto dei suoi assistenti, la giovane si è messa a catalogare ogni possedimento, utilizzando i registri pubblici e qualsiasi altra fonte. Tutto per tracciare una cartina dell’attuale “regno cattolico”. Papa Francesco e altre importanti personalità del Vaticano sono rimaste affascinati rispetto al suo lavoro ma il Covid ha fermato tutto. Ora, l’attivista non si è arresa e spera che, prima o poi, il suo lavoro possa rappresentare uno stimolo alla conoscenza e alla consapevolezza circa i mezzi materiali che potrebbero essere a disposizione della causa ambientalista.