Catechesi. Il Papa: superbia, inizio di tutti i mali. E con il diavolo non si dialoga
Papa Francesco in Aula Paolo VI per l'ultima udienza generale dell'anno
Fuggire la superbia, inizio di tutti i mali. E non dialogare con il diavolo. Mai. Lo ha ribadito papa Francesco nell’ultima Udienza generale dell’anno. Invitando di nuovo a “pregare per quanti soffrono le conseguenze terribili della violenza e della guerra, specialmente per la martoriata Ucraina e per le popolazioni di Palestina e Israele”.
“La guerra è un male - il grido del Pontefice -. Preghiamo per la fine delle guerre”.
Parlando nell’Aula Paolo VI, Francesco ha iniziato un nuovo ciclo di catechesi su “I vizi e le virtù”, incentrando la sua riflessione sul tema Introduzione: custodire il cuore (Lettura: Mc 7,14-15.21). Riprendendo il racconto del Libro della Genesi il Papa ha spiegato che quando il serpente comincia a dialogare con Adamo ed Eva “dimostra di essere anche un dialettico raffinato”. Incomincia “come si fa nei pettegolezzi cattivi, con una domanda maliziosa: ‘È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?’”.
Ma questa frase “è falsa”. Dio in realtà “ha offerto all’uomo e alla donna tutti i frutti del giardino, tranne quelli di un albero preciso: l’albero della conoscenza del bene e del male”. E questa proibizione “non vuole interdire all’uomo l’uso della ragione, come talvolta mal si interpreta, ma è una misura di sapienza”. Come a dire: “Riconosci il limite, non sentirti padrone di tutto, perché la superbia è l’inizio di tutti i mali”.
Così “Dio pone i progenitori come signori e custodi del creato, ma vuole preservarli dalla presunzione di onnipotenza, di farsi padroni del bene e del male”. Questa “è l’insidia più pericolosa per il cuore umano”.
Parlando a braccio poi il Papa ha sottolineato che "con il diavolo non si dialoga mai, non si deve discutere mai”. Infatti “Gesù mai ha dialogato con il diavolo, lo ha cacciato via”. E “quando nel deserto, le tentazioni, non ha risposto in dialogo ma semplicemente ha risposto con le parole della Sacra Scrittura, con la parola di Dio”. “State attenti – ha ammonito Francesco - Il diavolo è un seduttore. Mai dialogare con lui perché è più furbo di tutti noi. E ce la farà pagare”.
Così “quando viene la tentazione mai dialogare”, ma “chiudere la porta, chiudere la finestra, chiudere il cuore”. In questo modo “ci difendiamo da questa seduzione perché il diavolo è astuto è intelligente , ha cercato di tentare Gesù con le citazioni bibliche... ”.
“Con il diavolo non si dialoga, - ha insistito Francesco rivolgendosi ai fedeli - avete capite bene questo? State attenti. Con il diavolo non si dialoga e con la tentazione non dobbiamo intrattenerci, non si dialoga. Viene la tentazione, chiudiamo la porta, custodiamo il cuore. Bisogna essere custodi del proprio cuore”. Nei saluti finali, rivolgendosi ai pellegrini polacchi il Papa ha esortato a pregare “con fiducia affinché il Principe della Pace ci conceda speranza, amore e vera pace".
"Alla fine dell'anno, - ha aggiunto - rendiamo grazie a Dio per tutte le cose buone che abbiamo ricevuto, anche quelle fatte dalle mani di così tante persone a sostegno delle vittime della guerra in Ucraina e altre parti del mondo".
Infine il Papa ha rivolto “un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana”. Ha salutato “i sacerdoti e seminaristi del Movimento dei Focolari, il Seminario minore di Nuoro, le parrocchie di Supino e San Vito dei Normanni”. Quindi il saluto “ai giovani, ai malati e agli sposi novelli, agli anziani”. “Il Bambino di Betlemme – è stato il suo auspicio - doni la sua luce a tutti voi, perché possiate ispirare al Vangelo le vostre azioni quotidiane del Nuovo Anno”.