Udienza. Papa Francesco: vicino ai malati del Coronavirus e a chi combatte il contagio
Chiediamoci «cosa significhi spiritualmente il deserto, anche per noi che viviamo in città»: l'invito del Papa nel Mercoledì delle Ceneri è rivolto a ragionare sul significato spirituale del deserto: inteso come «il luogo del distacco dal frastuono che ci circonda. È assenza di parole per fare spazio a un’altra Parola, la Parola di Dio».
«La Quaresima è il tempo propizio per fare spazio alla Parola di Dio. È il tempo per spegnere la televisione e aprire la Bibbia. È il tempo per staccarci dal cellulare e connetterci al Vangelo», così il Papa si è espresso nel corso nell'udienza generale nel Mercoledì delle Ceneri, ricordando che «nel deserto si ascolta la Parola di Dio, che è come un suono leggero»: «un filo di silenzio sonoro».
Gesù «amava ritirarsi ogni giorno in luoghi deserti a pregare. Ci ha insegnato come cercare il Padre, che ci parla nel silenzio». «E non è facile fare il silenzio nel cuore», ha ammesso Francesco a braccio: «Sempre noi cerchiamo un po’ di andare a parlare, stare con gli altri: ma il silenzio è nel cuore». «Quando ero bambino – ha raccontato ancora fuori testo – non c’era la televisione, ma c’era l’abitudine di non ascoltare la radio in Quaresima: è deserto».
«È il tempo per rinunciare a parole inutili, chiacchiere, dicerie, pettegolezzi, e dare del tu al Signore. È il tempo per dedicarsi a una sana ecologia del cuore». «Viviamo in un ambiente inquinato da troppa violenza verbale, da tante parole offensive e nocive, che la rete amplifica. Oggi si insulta come se si dicesse “buona giornata”. Siamo sommersi di parole vuote, di pubblicità, di messaggi subdoli - ha aggiunto papa Francesco -. Ci siamo abituati a sentire di tutto su tutti e rischiamo di scivolare in una mondanità che ci atrofizza il cuore. Fatichiamo a distinguere la voce del Signore che ci parla, la voce della coscienza, del bene».
Il deserto come luogo dell'essenziale e della solitudine
«Proviamo di nuovo a pensare a un deserto. Il deserto è il luogo dell’essenziale come già detto. Guardiamo le nostre vite: quante cose inutili ci circondano! Inseguiamo mille cose che paiono necessarie e in realtà non lo sono. Quanto ci farebbe bene liberarci di tante realtà superflue, per riscoprire quel che conta, per ritrovare i volti di chi ci sta accanto! Anche su questo Gesù ci dà l’esempio, digiunando. Digiunare è saper rinunciare alle cose vane, al superfluo, per andare all'essenziale. È cercare la bellezza di una vita più semplice».
«Il deserto, infine, è il luogo della solitudine. Anche oggi, vicino a noi, ci sono tanti deserti. Sono le persone sole e abbandonate. Quanti poveri e anziani ci stanno accanto e vivono nel silenzio, senza far clamore, marginalizzati e scartati! Parlare di loro non fa audience. Ma il deserto ci conduce a loro, a quanti, messi a tacere, chiedono in silenzio il nostro aiuto. Il cammino nel deserto quaresimale è un cammino di carità verso chi è più debole. Preghiera, digiuno, opere di misericordia: ecco la strada nel deserto quaresimale».
Reuters
Papa Francesco: vicino ai malati del Coronavirus e ai medici impegnati a fermare il contagio
Al termine della catechesi, il Papa salutando i pellegrini presenti in piazza San Pietro ha espresso nuovamente la sua «vicinanza ai malati del Coronavirus e agli operatori sanitari che li curano, come pure alle autorità civili e a tutti coloro che si stanno impegnando per assistere i pazienti e fermare il contagio».
Non è mancato poi «un pensiero» di Francesco per «i dipendenti della Compagnia Air Italy: auspico che la loro situazione lavorativa possa trovare un'equa soluzione nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie». Così si è espresso il Pontefice al termine dell'udienza generale sulla vertenza e la messa in liquidazione della compagnia aerea.