Udienza. Il Papa: con noi Dio ha la pazienza e la tenerezza di un papà e di una mamma
“In questo tredici maggio, incoraggio tutti a conoscere e seguire l’esempio della Vergine Maria”. Con queste parole, salutando i fedeli di lingua portoghese collegati attraverso i media, il Papa ha ricordato l’anniversario della prima apparizione della Vergine a Fatima. “Vorrei avvicinarmi col cuore alla diocesi di Fatima, al Santuario della Madonna, oggi”, ha proseguito Francesco a braccio: “Saluto i pellegrini, il cardinale, il vescovo…Tutti uniti nella Madonna, che ci accompagna in questa via di conversione quotidiana verso Gesù”.
“Cerchiamo di vivere questo mese con una preghiera quotidiana più intensa e fedele, in particolare recitando il rosario, come raccomanda la Chiesa obbedendo a un desiderio ripetutamente espresso a Fatima dalla Madonna. Sotto la sua protezione, i dolori e le afflizioni della vita saranno più sopportabili”.
“Oggi celebriamo la memoria liturgica della Madonna di Fatima”, ha detto Francesco nel saluto ai pellegrini polacchi: “Torniamo col pensiero alle sue apparizioni e al suo messaggio trasmesso al mondo, come anche all’attentato a san Giovanni Paolo II, che nella salvezza della sua vita vedeva l’intervento materno di Vergine Santa.
Nella nostra preghiera domandiamo a Dio, per intercessione del Cuore Immacolata di Maria, la pace per il mondo, la fine della pandemia, lo spirito di penitenza e la nostra conversione”. “Nell’anniversario della prima Apparizione ai piccoli veggenti di Fatima – le parole rivolte ai fedeli di lingua italiana – vi invito ad invocare la Vergine Maria affinché renda ciascuno perseverante nell’amore a Dio e al prossimo”.
Il testo integrale della catechesi del Papa
Vatican Media
“Dio è sempre vicino alla porta del nostro cuore, ha la pazienza di una mamma e di un papà”
“A Dio possiamo chiedere tutto, spiegare tutto, raccontare tutto”. A garantirlo è stato il Papa, nella seconda catechesi dedicata alla preghiera, trasmessa in diretta streaming dalla biblioteca del Palazzo apostolico vaticano. “Dio è l’amico, l’alleato, lo sposo”, ha spiegato Francesco: “Nella preghiera si può stabilire un rapporto di confidenza con Lui, tant’è vero che nel Padre nostro Gesù ci ha insegnato a rivolgergli una serie di domande”. “Non importa se nella relazione con Dio ci sentiamo in difetto: non siamo bravi amici, non siamo figli riconoscenti, non siamo sposi fedeli”, ha precisato il Papa: “Egli continua a volerci bene. È ciò che Gesù dimostra definitivamente nell’Ultima Cena, quando dice: ‘Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi’. In quel gesto Gesù anticipa nel cenacolo il mistero della Croce. Dio è alleato fedele: se gli uomini smettono di amare, Lui però continua a voler bene, anche se l’amore lo conduce al Calvario”. “Dio è sempre vicino alla porta del nostro cuore”, ha proseguito a braccio: “Aspetta che gli apriamo, alle volte bussa pure, ma non è invadente, aspetta. La pazienza di Dio con noi è la pazienza di un papà, di uno che ci ama tanto. La pazienza di un papà e di una mamma, tutti insieme. E quando bussa, lo fa con tenerezza e con tanto amore”. “Proviamo tutti a pregare così, entrando nel mistero dell’Alleanza”, l’invito finale: “A metterci nella preghiera tra le braccia misericordiose di Dio, a sentirci avvolti da quel mistero di felicità che è la vita trinitaria, a sentirci come degli invitati che non meritavano tanto onore. E a ripetere a Dio, nello stupore della preghiera: possibile che Tu conosci solo amore?”. “Lui non conosce l’odio”, ha concluso il Papa a braccio: “È odiato ma non conosce l’odio, conosce solo amore. Questo è il Dio al quale preghiamo, questo è il nucleo incandescente di ogni preghiera cristiana. Il Dio di amore, il nostro Padre, che ci aspetta e ci accompagna”.
Il video dell'udienza generale