Udienza. Papa Francesco: un bambino è una speranza
Papa Francesco ha salutato i moltissimi fedeli accorsi da tutto il mondo per pregare con lui nell'Aula Paolo VI per il consueto appuntamento del mercoledì. QUI IL TESTO COMPLETO
In Aula Paolo VI il Papa ha iniziato una nuova serie di catechesi, sul tema della speranza cristiana. “Ne abbiamo tanto bisogno, in questi tempi che appaiono oscuri, in cui a volte ci sentiamo smarriti davanti al male e alla violenza che ci circondano, davanti al dolore di tanti nostri fratelli”, ha proseguito Francesco: “Ci sentiamo smarriti e anche un po’ scoraggiati, perché ci troviamo impotenti e ci sembra che questo buio non debba mai finire”.
“Ma non bisogna lasciare che la speranza ci abbandoni, perché Dio con il suo amore cammina con noi, non ci lascia soli, e il Signore Gesù ha vinto il male e ci ha aperto la strada della vita”, ha assicurato il Papa.
Poi, ancora a braccio: “Io spero perché Dio cammina con me, accanto a me: possiamo dirlo tutti noi. Cammina e mi porta per mano”. “E allora, in particolare in questo tempo di Avvento, che è il tempo dell’attesa, in cui ci prepariamo ad accogliere ancora una volta il mistero consolante dell’Incarnazione e la luce del Natale, è importante riflettere sulla speranza”, la tesi di Francesco.
“La vita è spesso un deserto, è difficile camminarci dentro, ma se ci affidiamo a Dio può diventare bella e larga come un’autostrada. Basta non perdere mai la speranza, basta continuare a credere, sempre, nonostante tutto”.
È l’incoraggiamento del Papa, che ha costellato la catechesi di numerosi interventi a braccio.
E proprio fuori testo ha raccontato: “Quando noi ci troviamo un bambino, ci viene da dentro il sorriso: ci troviamo davanti alla speranza, un bambino è una speranza. E così dobbiamo vedere nella vita la speranza di trovare Dio, Dio che si è fatto bambino per noi. E ci farà sorridere, ci darà tutto”.
Al termine dell'udienza generale il Papa ha lanciato un appello ricordando che nei prossimi giorni ricorrono due importanti Giornate promosse dalle Nazioni Unite: quella contro la corruzione, il 9 dicembre, e quella per i diritti umani, il 10 dicembre. Queste le sue parole: «Sono due realtà strettamente collegate: la corruzione è l’aspetto negativo da combattere, incominciando dalla coscienza personale e vigilando sugli ambiti della vita civile, specialmente su quelli più a rischio; i diritti umani sono l’aspetto positivo, da promuovere con decisione sempre rinnovata, perché nessuno sia escluso dall'effettivo riconoscimento dei diritti fondamentali della persona umana. Il Signore ci sostenga in questo duplice impegno».