Udienza. Papa: a Pasqua laviamo gli occhi ai bambini perché vedano Gesù risorto
Prima dell'udienza papa Francesco ha fatto fermare la papamobile per prendere a bordo un bambino down, sorridente con la sua giacca a vento azzurra (Osservatore Romano)
"Vorrei chiedervi: quale festa è la più importante per la nostra fede, il Natale o la Pasqua? Io fino 15 anni credevo fosse il Natale. Ma è la Pasqua, la festa della nostra salvezza, la celebrazione della Risurrezione. Poi viene Pasquetta per continuare a celebrare la
Pasqua un giorno in più".
Con queste parole papa Francesco ha introdotto la catechesi odierna all'udienza generale, dedicata al Triduo Pasquale che inizia domani nel Giovedì Santo. (IL TESTO DELLA CATECHESI)
Il Papa ha poi ricordato che "la mattina di Pasqua, ripercorrendo le tappe vissute nel Triduo, il canto della Sequenza farà udire solennemente l’annuncio della risurrezione: 'Cristo, nostra speranza, è risorto e ci precede in Galilea'. Questa è la grande affermazione. In molti Paesi nei giorni vicini alla Pasqua ci si saluta con le parole 'Cristo è risorto!'".
Francesco: "Condividiamo l'umiliazione di chi soffre"
La Pasqua "non finisce con la colomba, con le uova, è bello, in famiglia" ma con questa celebrazione "incomincia l'annuncio alla missione. L'annuncio è il nocciolo, è il 'kerygma', una parola difficile ma che dice tutto". Lo ha sottolineato papa Francesco. "L'unico che giustifica, che ci fa rinascere di nuovo, è Gesù Cristo, nessun altro, e per questo non si deve pagare nulla perché la giustificazione, il farsi giusti, è gratuito; Gesù dà la vita gratuitamente per farci santi, per rinnovarci, per perdonarci. È questo è il nocciolo di questo Triduo pasquale", ha ribadito il Papa.
"Il prossimo, soprattutto il più piccolo e il più sofferente, diventa il volto concreto a cui donare l'amore che Gesù ha donato a noi" ha aggiunto il Papa. "E il mondo - ha riflettuto Francesco - diventa lo spazio della nostra nuova vita da risorti. In piedi, e con la fronte alta, possiamo condividere l'umiliazione di coloro che ancora oggi, come Gesù, sono nella sofferenza, nella nudità, nella necessità, nella solitudine, nella morte, per diventare, grazie a Lui e con Lui, strumenti di riscatto e di speranza, segni di vita e di risurrezione".
"Ci sono i cristiani finti, quelli che dicono 'Gesù è risorto, io sono stato giustificato da Gesù sono nella vita nuova ma vivo una vita corrotta'. Questi cristiani finti finiranno male". Lo ha affermato papa Francesco all'udienza generale. "Tutti siamo peccatori. Ma il corrotto fa finta di vivere una vita nuova", ha spiegato "per non andare lontano pensiamo a casa. Ai cosiddetti cristiani mafiosi, si dicono cristiani, ma portano la morte nell'anima e la danno agli altri. Preghiamo per loro".
Papa: "Il giorno di Pasqua facciamo lavare gli occhi ai bambini"
Papa Francesco nel finale dell'udienza ha raccontato che "in tanti Paesi c'è l'abitudine che, quando il giorno di Pasqua si ascoltano le campane, le mamme e le nonne portano i bambini a lavare gli occhi con l'acqua, segno di poter vedere le cose di Gesù, le cose nuove". Il Papa ha invitato a fare questo ai bambini anche la prossima Pasqua, e ha aggiunto: "Lasciamoci in questa Pasqua lavarci l'anima, lavarci gli occhi dell'anima, per vedere e fare le cose belle". Poi, visto che stava parlando a braccio, ha scherzato: "Mi sto allungando troppo, eh?".