L'incontro. Il Papa in un condominio romano: proteggiamo la famiglia
Foto ricordo delle famiglie con il Papa
Dopo due comunità parrocchiali, questa volta papa Francesco ha scelto una comunità che vive in un condominio nella periferia ovest di Roma per un nuovo appuntamento della «Scuola di preghiera», il cammino in preparazione dell’Anno Santo 2025, che si aprirà nella Basilica Vaticana il prossimo 24 dicembre 2024. I mesi che ancora ci separano all’evento giubilare sono contrassegnati, per volontà dello stesso papa Francesco, da un anno di preghiera, nel quale anche lo stesso Papa vuole essere parte attiva.
Oggi pomeriggio - 6 giugno -, come di consueto, ha raggiunto in forma privata il condominio della comunità parrocchiale di Santa Brigida di Svezia, nel quartiere romano di Palmarola, in zona Borgata Ottavia, appunto nella periferia ovest della capitale. All’incontro erano presenti trenta famiglie di questo condominio romano. In realtà in mattinata si era diffusa la notizia che la meta originaria fosse un’altra:il condominio di via Govone 29 a Casal Bertone nel territorio della parrocchia di Santa Maria Consolatrice. Una nota della parrocchia aveva indicato l’evento, venendo meno all’impegno alla riservatezza. Nel pomeriggio il cambio di programma con la visita alla comunità parrocchiale in zona Borgata Ottavia, con la delusione della parrocchia di Casal Bertone.
In dialogo con le famiglie
Nell’incontro di oggi pomeriggio il Papa «si è intrattenuto con famiglie giovani con bambini, anziani soli, nonni e ragazzi in uno spazio attiguo al palazzo, accanto a dei garage e con muri ancora non ultimati, ha parlato loro dell’importanza di “proteggere la famiglia” e ha risposto, come di consueto, alle domande dei presenti» si legge in un comunicato del Dicastero per l’evangelizzazione. Nel dialogo che è nato tra il Papa e la comunità presente, Francesco ha risposto a diverse domande. Ad alcuni giovani che gli chiedevano come accrescere la propria fede, il Papa ha risposto che «la sola via è la testimonianza». Alle famiglie presenti il Papa ha ricordato l’importanza di difenderla, perché «è ossigeno per crescere i figli», anche se «nelle famiglie ci sono tempeste». A due papà che gli hanno chiesto come mantenere la fede in questi tempi difficili e come crescere i figli alla luce della fede, il Papa ha sottolineato che «il primo consiglio è volersi bene tra genitori» e poi di evitare di litigare davanti ai figli. Infine l’invito a dialogare con i figli. Uno sguardo anche alla comunità parrocchiale sottolineando che «una parrocchia dove i bambini non si ascoltano e i vecchi sono cancellati non è una vera comunità cristiana. Non dimenticate, i vecchi sono la memoria e i bambini la promessa».
Il Papa parla alle famiglie del condomino nel quartiere romano di Palmarola - Vatican media
I precedenti incontri
Questo è stato il terzo appuntamento della Scuola di preghiera. Il primo appuntamento della «Scuola di preghiera» risale allo scorso 11 aprile e aveva visto il Papa trasformarsi per circa un paio d’ore in un catechista con quasi duecento bambini che si stanno preparando a ricevere la loro Prima Comunione nella parrocchia romana di San Giovanni Vianney. Un incontro nel quale tanti bambini hanno potuto rivolgere le loro domande direttamente al Papa. Nelle sue risposte l’invito ai duecento bambini - rimasti increduli a vedere entrare il Papa nel salone parrocchiale dove erano stati radunati senza rivelare loro l’arrivo dell’ospite - il Papa aveva sottolinato con forza l’importanza di dire grazie per ogni cosa. Ma accanto a questa, Francesco aveva messo anche la parola «permesso». E infine la parola «scusa». «È difficile dire scusa, a volte viene vergogna e orgoglio. Ma è importante quando uno scivola dire scusa» aveva detto loro il Pontefice. Il 24 maggio, invece, aveva raggiunto la parrocchia Santa Bernadette Soubirous, nel quartiere di Colli Aniene, a Roma. Qui aveva incontrato una ottantina di ragazzi e di giovani della parrocchia. Con loro il Papa aveva parlato del tema della vocazione. «Ognuno deve cercare di capire cosa vuole il Signore da noi, chiederglielo» ha detto Francesco, che si è anche soffermato sulla necessità che «i giovani non camminino mai soli e coltivino amicizie».