I Santuari di Lourdes, Fatima, Guadalupe per citare solo alcuni dei più antichi e celebri luoghi di culto e di devozione mariana sono riconosciuti come genuini luoghi di evangelizzazione, luoghi dove la fede si può toccare con mano. E proprio per questo motivo, con la Lettera apostolica in forma di Motu Proprio, “Sanctuarium in Ecclesia”, resa nota oggi, ma che porta la data dell’11 febbraio 2017, memoria liturgica di Nostra Signora di Lourdes, papa Francesco ha deciso di trasferire al Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, guidato dall’arcivescovo Rino Fisichella, le competenze sui santuari che erano finora attribuite alla Congregazione per il clero.
Il ruolo dei Santuari nella nuova evangelizzazione
«I Santuari - scrive papa Francesco nel documento - sono chiamati a svolgere un ruolo nella nuova evangelizzazione della società di oggi» e «la Chiesa è chiamata a valorizzare pastoralmente le mozioni del cuore che si esprimono attraverso le peregrinazioni ai Santuari e ai luoghi di devozione».
E ancora, «il Santuario è un luogo sacro dove la proclamazione della Parola di Dio, la celebrazione dei Sacramenti, in particolare della Riconciliazione e dell’Eucaristia, e la testimonianza della carità esprimono il grande impegno della Chiesa per l’evangelizzazione; e perciò si caratterizza come genuino luogo di evangelizzazione, dove dal primo annuncio fino alla celebrazione dei sacri misteri si rende manifesta la potente azione con cui opera la misericordia di Dio nella vita delle persone».
I Santuari luoghi di pellegrinaggio e di conversione
I Santuari sono «spazi sacri verso cui andare pellegrini per trovare un momento di sosta, di silenzio e di contemplazione nella vita spesso frenetica dei nostri giorni. Un desiderio nascosto fa sorgere in molti la nostalgia di Dio; e i Santuari possono essere un vero rifugio per riscoprire sé stessi e ritrovare la necessaria forza per la propria conversione».
Alla vita spirituale alimentata dalla frequentazione di un Santuario è poi generalmente connessa l’esperienza del pellegrinaggio. «Il grande afflusso di pellegrini, la preghiera umile e semplice del popolo di Dio alternata alle celebrazioni liturgiche, il compiersi di tante grazie che molti credenti attestano di aver ricevuto e la bellezza naturale di questi luoghi permettono – scrive Francesco – di verificare come i Santuari, nella varietà delle loro forme, esprimono un’opportunità insostituibile per l’evangelizzazione nel nostro tempo».Come cambiano le competenze sui Santuari trasferite al Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione
Francesco stabilisce nella “Sanctuarium in Ecclesia” che d’ora in poi il dicastero della Nuova Evangelizzazione dovrà occuparsi di una serie di questioni riassunte in sette punti: la creazione di Santuari internazionali e l’approvazione dei rispettivi statuti, lo studio e l’attuazione di provvedimenti che favoriscano il ruolo evangelizzatore dei Santuari e la coltivazione in essi della religiosità popolare, la promozione di una pastorale organica dei Santuari come “centri propulsori della nuova evangelizzazione”, la promozione di incontri nazionali e internazionali mirati al “rinnovamento della pastorale della pietà popolare e del pellegrinaggio verso luoghi di devozione”, la promozione della “specifica formazione degli operatori dei Santuari e dei luoghi di pietà e devozione”, la “vigilanza” perché ai pellegrini sia offerta “una coerente e sostenuta assistenza spirituale ed ecclesiale” e infine la “valorizzazione culturale e artistica dei Santuari secondo la via pulchritudinis quale modalità peculiare dell’evangelizzazione della Chiesa”.