Questa mattina, nel giorno del suo compleanno, il Santo Padre ha voluto
che alla Messa mattutina nella Casa Santa Marta fosse presente il
personale della stessa Casa, in modo da vivere la celebrazione in un
clima particolarmente familiare. Il Vangelo odierno della genealogia,
ricco dei nomi degli antenati di Gesù, ha dato occasione al Papa per
ricordare affettuosamente nel corso dell’omelia anche i nomi di alcuni
dei dipendenti presenti. Ha concelebrato con il Papa il decano del
Collegio cardinalizio, il cardinale
Angelo Sodano, in rappresentanza del
Collegio. Dopo la Messa, come di abitudine, il Papa ha salutato tutti
personalmente. Il segretario di Stato, monsignor
Pietro Parolin ha fatto gli
auguri al Papa anche a nome dei suoi collaboratori nella Segreteria di
Stato. Agli auguri si è unito l’elemosiniere, monsignor
Konrad Krajewski,
che ha presentato al Papa tre persone senza fissa dimora che
soggiornano nel quartiere vicino al Vaticano. I presenti, con il
direttore della Casa Santa Marta, hanno accompagnato gli auguri al Papa
con un canto. Poi, tutti hanno partecipato alla colazione nel refettorio
della Domus.Dio
mai ci lascia soli, ma sempre camminare con noi. Papa Francesco ha
preso spunto dal Vangelo odierno, incentrato sulla genealogia di Gesù,
per soffermarsi sulla presenza del Signore nella nostra vita:
“Qualcuno
una volta ho sentito che diceva: ‘Ma questo brano del Vangelo sembra
l’elenco telefonico!’ E no, è tutt’altra cosa: questo brano del Vangelo è
pura storia e ha un argomento importante. E’ pura storia, perché Dio,
come diceva San Leone Papa, Dio ha inviato il suo Figlio. E Gesù è
consustanziale al Padre, Dio, ma anche consustanziale alla Madre, una
donna. E questa è quella consustanzialità della Madre. Dio si è fatto
storia. Dio ha voluto farsi storia. E’ con noi. Ha fatto il cammino con
noi”. Dopo il primo peccato nel Paradiso, ha sottolineato
il Papa, “Lui ha avuto questa idea: fare il cammino con noi”. Ha
chiamato Abramo, “il primo nominato in questa lista” e “lo ha invitato a
camminare”. E Abramo “ha incominciato quel cammino”. E poi Isacco
Giacobbe, Giuda. “E così va questo cammino nella storia”. Dio, ha
affermato il Papa, “cammina con il suo popolo. Dio non ha voluto venire a
salvarci senza storia. Lui ha voluto fare storia con noi”. Una storia,
ha rilevato, “che va dalla santità al peccato. In questo elenco ci sono
santi”, “ma in questo elenco ci sono anche i peccatori”:
“I
peccatori di alto livello, che hanno fatto peccati grossi. E Dio ha
fatto storia con loro. Peccatori, che non hanno risposto a tutto quello
che Dio pensava per loro. Pensiamo a Salomone, tanto grande, tanto
intelligente, e finì, poveraccio, lì, che non sapeva come si chiamava!
Ma Dio era con lui. E questo è il bello, no? Dio è consustanziale a noi.
Fa storia con noi. Di più: quando Dio vuol dire chi è, dice ‘Io sono il
Dio di Abramo, di Isacco e Giacobbe’. Ma qual è il cognome di Dio?
Siamo noi, ognuno di noi. Lui prende da noi il nome per farlo il suo
cognome. ‘Io sono il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di Pedro, di
Marietta, di Armony, di Marisa, di Simone, di tutti!’ Da noi prende il
cognome. Il cognome di Dio è ognuno di noi”.“Lui, il nostro
Dio – ha soggiunto – ha fatto storia con noi, ha preso il cognome dal
nostro nome”, “si è lasciato scrivere la storia da noi”. “Noi – è stata
la sua riflessione – scriviamo questa storia di grazia e peccato e Lui
va dietro a noi”. Questa, ha ribadito, “è l’umiltà di Dio, la pazienza
di Dio, l’amore di Dio. E’ nostro!” E questo, ha confidato, fa
commuovere. “Tanto amore, tanta tenerezza, di avere un Dio così”:
“La
sua gioia è stata condividere la sua vita con noi. Il Libro della
Sapienza dice che la gioia del Signore è fra i figli dell’uomo, con noi.
Avvicinandosi il Natale, viene da pensare: se Lui ha fatto la sua
storia con noi, se Lui ha preso il suo cognome da noi, se Lui ha
lasciato che noi scrivessimo la sua storia, almeno lasciamo, noi, che
Lui ci scriva la nostra storia. E quella è la santità: ‘Lasciare che il
Signore ci scriva la nostra storia’. E questo è un augurio di Natale per
tutti noi. Che il Signore ti scriva la storia e che tu lasci che Lui te
la scriva. Così sia!”.