Sinodo tedesco. Parolin scrive ai vescovi di Germania. Fermato il comitato sinodale
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È stata cancellata dall’ordine del giorno dell’Assemblea plenaria dei vescovi della Germania la votazione dello statuto del Comitato sinodale, prevista inizialmente per la prossima settimana. Lo ha confermato il portavoce della Conferenze episcopale tedesca, Matthias Kopp alla Kna, l'agenzia di stampa dei vescovi di Germania. Una decisione che appare come diretta conseguenza della lettera con cui il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin e due capi dicastero della Curia Romana (i porporati Victor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della fede, e Robert Prevost, prefetto del Dicastero per i vescovi) avevano chiesto il 16 febbraio scorso ai vescovi tedeschi di soprassedere all'iniziativa.
Il confronto in corso con la Chiesa cattolica in Germania segna dunque, per il momento un punto a favore del Papa, che già da ottobre aveva avvertito, in una missiva ad alcune teologhe, della sua contrarietà a tale organismo. Nel darne notizia, Vatican News evidenzia che il progetto di approvare gli statuti di un Comitato sinodale (costituito a novembre), teso a preparare a sua volta l’introduzione di un Consiglio direttivo e decisionale è «frutto del processo di riforma del Synodale weg, il discusso cammino sinodale tedesco avviato nel 2019». L'organismo riunirebbe 27 vescovi e diversi laici per continuare le discussioni e assumere eventuali decisioni sui temi dell’autorità ecclesiastica, del ruolo della donna, della morale sessuale e della vita sacerdotale.
Tuttavia, già il Papa nella lettera già citata sottolineava che il Comitato sinodale «non può essere armonizzato con la struttura sacramentale della Chiesa cattolica» e ricordava pure che la sua costituzione era stata «interdetta dalla Santa Sede con lettera del 16 gennaio 2023, da me approvata in forma specifica». Per questo, nella loro missiva Parolin, Fernàndez e Prevost non solo hanno ribadito la posizione già espressa dal Pontefice, ma hanno chiesto di annullare la votazione dello statuto (come in effetti è avvenuto) e di rimandarla dopo i colloqui previsti tra i rappresentanti del Vaticano e della Conferenza episcopale tedesca. Questo incontro, ricorda sempre il servizio di Vatican News, dovrebbe fare seguito ai precedenti avvenuti a Roma nel novembre 2022 e del luglio 2023, anche se non se ne conosce ancora la data. E così la lettera dei tre cardinali - «portata all’attenzione del Papa e da lui approvata» – ha tenuto a sottolineare: «Se lo statuto della Commissione sinodale verrà adottato prima di questo incontro, si pone la questione dello scopo di questo incontro e del processo di dialogo in corso in generale».
Come riportato dalla Kna, la lettera di Parolin e dei due capi Dicastero rimarca inoltre che un Consiglio del genere non è contemplato dal Diritto canonico vigente; pertanto una decisione in merito adottata dalla Conferenza episcopale sarebbe nulla anche perché non avrebbe alcuna autorità per approvarne lo statuto. «L’approvazione dello statuto del Comitato sinodale sarebbe quindi in contrasto con il comando del Santo Padre e lo metterebbe ancora una volta di fronte a fatti compiuti», si legge nel documento vaticano. Insomma a buon intenditor, si potrebbe chiosare. E almeno in questo caso pare che "le poche parole" del noto brocardo abbiano avuto effetto.