Messa di Pentecoste. Il Papa: lo Spirito Santo fissa l'àncora nella speranza
«Oggi, nella fretta che il nostro tempo ci impone, sembra che l'armonia sia emarginata: tirati da mille parti rischiamo di scoppiare, sollecitati da un nervosismo continuo che ci fa reagire male a ogni cosa. E si cerca la soluzione rapida, una pastiglia dietro l'altra per andare avanti, un'emozione dietro l'altra per sentirsi vivi. Ma abbiamo soprattutto bisogno dello Spirito: è Lui che mette ordine nella frenesia. Egli è pace nell'inquietudine, fiducia nello scoraggiamento, gioia nella tristezza, gioventù nella vecchiaia, coraggio nella prova». Lo ha ribadito domenica papa Francesco nell'omelia della messa di Pentecoste in Piazza San Pietro con 500 celebranti, 50 vescovi e 25 cardinali.
«È Colui che, tra le correnti tempestose della vita, fissa l'àncora della speranza - continua il Pontefice -. È lo Spirito che, come dice oggi san Paolo, ci impedisce di ricadere nella paura perché ci fa sentire figli amati. È il Consolatore, che ci trasmette la tenerezza di Dio. Senza lo Spirito la vita cristiana è sfilacciata, priva dell'amore che tutto unisce. Senza lo Spirito Gesù rimane un personaggio del passato, con lo Spirito è persona viva oggi; senza lo Spirito la Scrittura è lettera morta, con lo Spirito è Parola di vita. Un cristianesimo senza lo Spirito è un moralismo senza gioia; con lo Spirito è vita. Lo Spirito Santo non porta solo armonia dentro, ma anche fuori, tra gli uomini. Ci fa Chiesa, compone parti diverse in un unico edificio armonico».
«Lo spiega bene san Paolo che, parlando della Chiesa, ripete spesso una parola, "diversi": "diversi carismi, diverse attività, diversi ministeri". Siamo diversi, nella varietà delle qualità e dei doni. Lo Spirito li distribuisce con fantasia, senza appiattire, senza omologare. E, a partire da queste diversità, costruisce l'unità. Fa così, fin dalla creazione, perché è specialista nel trasformare il caos in cosmo, nel mettere armonia», sottolinea il Pontefice.
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