Santa Sede. Zelensky 35 minuti con il Papa. Al centro «la via per una pace giusta»
Papa Francesco con Volodimir Zelensky
Trentacinque minuti: tanto è durato l'incontro in Vaticano tra papa Francesco e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nella prima mattinata di oggi. Arrivato in leggero ritardo rispetto al preventivato, tra misure di sicurezza rafforzate, scortato da un lungo corteo di mezzi della Polizia e delle forze di sicurezza e senza nessun contrassegno sull’auto come invece avviene di solito, Zelensky è stato accolto nel Cortile di San Damaso dal reggente della Casa Pontificia, monsignor Leonardo Sapienza, ed è poi salito nella sala della Biblioteca per il colloquio privato con papa Francesco, al termine del quale ha poi incontrato il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, accompagnato da monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali per altri colloqui, «dedicati - informa la sala stampa vaticana - allo stato della guerra e alla situazione umanitaria in Ucraina, nonché alle vie che potrebbero metterle fine, portando a una pace giusta e stabile nel Paese. Inoltre, sono state esaminate anche alcune questioni relative alla vita religiosa nel Paese».
Per quanto riguarda invece l’incontro con papa Francesco, Zelensky lo ha poi così commentato sul social X: «La questione di riportare a casa la nostra gente dalla prigionia è stata il fulcro del mio incontro con papa Francesco @Pontifex. Contiamo sull'assistenza della Santa Sede per aiutare a riportare indietro gli ucraini che sono stati fatti prigionieri dalla Russia».Tra i due c’è stato anche un significativo scambio di omaggi: il Papa ha donato a Zelensky una fusione in bronzo di un bassorilievo di un fiore che nasce, con la scritta "La pace è un fiore fragile", una copia del messaggio per la Giornata Mondiale della Pace di quest'anno, i volumi dei documenti papali e il libro "Perseguitati per la verità, i greco-cattolici ucraini dietro la cortina di ferro".
Il presidente ucraino dal canto suo ha donato al Pontefice un dipinto ad olio raffigurante "Il massacro di Bucha. La storia di Marichka", che richiama per l’appunto il massacro di 637 civili ucraini accompagnato da rapimenti, torture, stupri, anche di bambini, e saccheggi, avvenuto nel marzo 2022 e definito dalle autorità ucraine un genocidio, tanto da richiedere un’indagine alla Corte penale internazionale. Marichka, in particolare, è una bambina che ha visto torturare e morire i genitori e sua nonna.
Subito dopo l’incontro con papa Francesco, il presidente ucraino e il suo seguito si sono recati ai colloqui in Segreteria di Stato.
È la terza volta che Zelensky incontra il Papa: due volte in altrettante udienze (8 febbraio 2020 e 13 maggio 2023) e nel giugno scorso in un apposito bilaterale a Borgo Egnazia, in Puglia, durante i lavori del vertice G7Il Pontefice è stato più volte invitato a recarsi a Kiev, ma lui stesso ha sempre posto la condizione di poter andare anche a Mosca, senza tuttavia ottenere risposta dalle autorità del Cremlino.
Dopo la tappa in Italia (nella serata di giovedì 10 ottobre aveva incontrato la premier Giorgia Meloni) Volodymyr Zelensky proseguirà il suo tour diplomatico e nel pomeriggio sarà a Berlino, per incontrare il cancelliere tedesco, Olaf Scholz.