Dublino. Il Papa alle coppie: ecco come Dio vi aiuta a essere fedeli e innamorati
Papa Francesco a Dublino incontra le giovani coppie (Ansa)
Signore che li abilita a promettersi liberamente l’uno all’altro un amore esclusivo e duraturo».
La perseveranza nel contesto della “cultura del provvisorio”
«Oggi – ha fatto notare il Vescovo di Roma prendendo spunto dalle testimonianze e dalle domande esposte da due coppie prima del suo intervento – non siamo abituati a qualcosa che realmente dura per tutta la vita. Se ho un lavoro, so che potrei perderlo contro la mia volontà o che potrei dover scegliere una carriera diversa. È difficile persino star dietro al mondo, in quanto tutto intorno a noi cambia, le persone vanno e vengono nelle nostre vite, le promesse vengono fatte ma spesso sono infrante o lasciate incompiute».L’attuale contesto rende tutti «prigionieri della cultura del provvisorio, dell’effimero», una cultura che «aggredisce le radici stesse dei nostri processi di maturazione, della nostra crescita nella speranza e nell’amore».
«Nell’amore – ha detto il Papa – non c’è il provvisorio, questo si chiama entusiasmo, incantamento, ma l’amore amore è definitivo, è la metà dell’arancia, tu sei la mia metà, tutto per tutta la vita».
Il sogno di Dio per noi
La possibilità di «sperimentare, in questa cultura dell’effimero, ciò che veramente dura – ha detto il Papa,rispondendo alla domanda dei giovani Sinead e Denis – è intimamente connessa al dato di fatto che il matrimonio nella Chiesa, cioè il sacramento del matrimonio, partecipa in modo speciale al mistero dell’amore eterno di Dio». E quando un uomo e una donna cristiani si uniscono nel vincolo del matrimonio, «Gesù è sempre presente in mezzo a loro. Li sostiene nel corso della vita nel reciproco dono di sé, nella fedeltà e nell’unità indissolubile». L’amore stesso di Cristo è «rifugio nei tempi di prova, ma soprattutto è una fonte di crescita costante in un amore puro e per sempre». Questo amore – ha scandito papa Francesco - «è il sogno di Dio per noi e per l’intera famiglia umana». E per aiutare gli uomini a far proprio il suo sogno, Dio stesso «si impegna a rimanere fedele alla sua alleanza, anche quando noi lo rattristiamo e il nostro amore s’indebolisce. Egli ci dice: «Non ti lascerò e non ti abbandonerò».
La famiglia e i doni della vita e della fede
Il matrimonio – ha affermato il Papa - «non è semplicemente un’istituzione ma una vocazione». E «tra tutte le forme dell’umana fecondità ha soggiunto il vescovo di Roma «il matrimonio è unico. È un amore che dà origine a una nuova vita. Implica la mutua responsabilità nel trasmettere il dono divino della vita e offre un ambiente stabile nel quale la nuova vita può crescere e fiorire». E la convivenza familiare, più che i piani pastorali – ha insistito il Papa – è anche il luogo dove può essere trasmesso il dono della fede, «attraversoil calmo e quotidiano esempio di genitori che amano il Signore e confidano nella sua parola».Ciò può accadere quando i figli «vedono come mamma e papà si comportano tra di loro, come si prendono cura l’uno dell’altro e degli altri, come amano Dio e la Chiesa. Così i figli possono respirare l’aria fresca del Vangelo».
Ha poi raccontato un episodio della sua infanzia: «Sono tentato di parlare di un’esperienza mia, da bambino. Avrò avuto 5 anni, sono entrato a casa e lì nella sala da pranzo papà arrivava dal lavoro e ho visto papà e mamma baciarsi. Non lo dimentico mai! Cosa bella, stanco dal lavoro, ma ha avuto la forza di esprimere il suo amore alla moglie. Che i vostri figli vi vedano baciarvi e accarezzarvi, così imparano il dialetto dell’amore».
Papa Francesco ha esortato tutti a pregare insieme in famiglia, a parlare «di cose buone e sante» e a celebrare le feste cristiane», lasciando che «Maria nostra Madre entri nella vostra vita familiare». Nella trama della vita familiare, i figli possono anche acquisire gli unici anticorpi efficaci al ripiegamento egoista sui propri interessi individuali: «I vostri figli – ha assicurato il Papa – impareranno come condividere i beni della terra con ciascuno, se vedono come i loro genitori sono attenti verso chi è più povero o meno
fortunato di loro. Insomma, i vostri figli impareranno da voi come vivere da cristiani; voi sarete i loro primi maestri nella fede». E questo potrà accadere anche «nel mondo di oggi, che ha scarsa considerazione per i deboli, i vulnerabili e per tutti coloro che ritiene “improduttivi”».
Le radici di ciò che fiorisce
In diversi passaggi del suo intervento, Papa Francesco ha fatto riferimento alla natura aperta e non auto-centrata della famiglia, con particolare riferimento all’importanza di «ascoltare gli anziani, i nonni», imparando dalla loro esperienza di vita matrimoniale, «sostenuta ogni giorno dalla grazia del sacramento».Mi viene - ha detto Francesco improvvisando - la voglia di chiedervi: avete litigato troppo? Il segreto, anche se volano i piatti, è fare la pace prima che finisca la giornata. E per fare la pace, non serve un discorso, basta una carezza. E bisogna fare la pace subito perché sennò il giorno dopo c’è la “guerra fredda” del rancore».È infine ricorso a un verso del poeta argentino Francisco Luis Bernárdez («tutto ciò che sull’albero è fiorito vive di ciò che giace sotterrato») per rimarcare che «nessuna famiglia può crescere se dimentica le proprie radici. I bambini non crescono nell’amore se non imparano a comunicare con i loro nonni».