Papa al Gemelli. Decorso ottimale, Messa e anche un po' di lavoro
Un gruppo di senza dimora hanno testimoniato stamani il loro affetto al Papa sotto le finestre del Gemelli
In attesa dell’Angelus di domani, domenica 11 luglio (sarà la 23.ma volta che un Papa recita l’Angelus o il Regina Coeli dal Policlinico romano), prosegue normalmente il decorso post operatorio di papa Francesco, ormai al suo sesto giorno di ricovero a causa dell’operazione al colon subita domenica scorsa 4 luglio.
“La giornata di Papa Francesco è stata tranquilla – ha detto il portavoce Matteo Bruni -, con il decorso clinico atteso. Gli esami del sangue sono soddisfacenti e prosegue le cure prescritte. Sta riprendendo gradualmente il lavoro e continua a passeggiare nel corridoio dell’appartamento. Nel pomeriggio, ha celebrato la Santa Messa nella Cappellina privata e in serata ha consumato la cena comunitariamente con quanti lo assistono in questi giorni”.
Un pensiero è stato dedicato agli operatori sanitari e a quanti assistono a vario titolo i malati. “Il Santo Padre – ha infatti aggiunto Bruni -, toccando con mano l’umana dedizione del personale medico – sanitario che lo assiste, rivolge un particolare pensiero a tutti coloro che con cura e compassione scelgono il volto della sofferenza, coinvolgendosi in una relazione personale con gli ammalati, soprattutto i più fragili e vulnerabili”.
Prontamente è arrivato il «grazie» dei medici al Papa. In una nota, Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale Ordini dei medici ha dichiarato: «Ringraziamo Papa Francesco per aver avuto, in questo momento, un pensiero per tutti i medici e gli operatori sanitari. Apprezziamo in particolare la sensibilità con cui ha saputo valorizzare l’importanza e la peculiarità della relazione di cura: unica per ogni paziente, più intima per accogliere le fragilità, ma offerta a tutti senza discriminazione alcuna».
Tante le manifestazioni di affetto. Dopo quella dei bambini, il Papa riceve anche la vicinanza e l'affetto di alcuni senza dimora. Questa mattina, sabato 10 luglio, sotto le finestre del decimo piano del Policlinico, una ventina di persone, ospiti di Palazzo Migliori, donato dal Pontefice per dare un letto a chi non ha nulla, hanno pregato per lui, accompagnati dai volontari della Comunità di sant’Egidio. A nome di tutti una signora di nome Maria ha poi portato ad un gendarme, nell’atrio dell’ospedale, un mazzo di fiori per Francesco. Un cartello issato dal piccolo gruppo diceva: "Papa Francesco, ti siamo vicini".