Venerdì della Misericordia. Papa Francesco visita casa per detenute con figli piccoli
(foto Pontificio consiglio per l'Evangelizzazione)
Papa Francesco ha lasciato a sorpresa il Vaticano, questo pomeriggio, per andare in visita alla "Casa di Leda", in Via Kenya, all'Eur, la prima casa protetta istituita in Italia per ospitare le mamme detenute con i loro bambini. Bergoglio è stato accolto con grande stupore dalle mamme, dai loro piccoli e dal personale in servizio.
Francesco ha avuto modo di scambiare alcune parole con le mamme e con i ragazzi in servizio presso la Casa; ha giocato con i bambini, offrendo loro in dono delle grandi uova di Pasqua, accolte con grande gioia dai bambini, che lo hann invitato a fare merenda con loro. Le mamme hanno voluto lasciare al Papa un piccolo dono prodotto delle semplici attività e varie mansioni che svolgono all'interno della Casa, mentre gli raccontavano della opportunità che è stata data loro di crescere i propri figli, nonostante le tante difficoltà.
"Noi - ha detto a nome dei minori il direttore di Casa di Leda, Lillo De Mauro -siamo alcuni delle migliaia di bambine e bambini figli di genitori reclusi nelle carceri italiane che viviamo con loro in carcere o andiamo a trovarli. Per difendere la dignità dei nostri genitori detenuti ci raccontano bugie facendoci credere di entrare in un collegio o in un posto di lavoro. Veniamo perquisiti, violentati nella nostra intimità dalle mani di adulti sconosciuti, che ci tolgono i peluche, i poveri giocattoli che sono i nostri amici per aprirli, controllarli, a volte ci tolgono anche le mutandine per assicurarsi che le nostre mamme non vi abbiano nascosto droghe".
"Siamo fiori fragili", ha aggiunto il responsabile della Casa di Leda, "nel deserto della burocrazia e delle misure di sicurezza, nell'indifferenza di adulti alienati dal brutto e dal violento lavoro. Per molti siamo statistiche: 4 mila e 500 bambini che hanno una mamma in carcere, circa 90 mila quelli che hanno un papà detenuto. Anche i nostri genitori a volte speculano su di noi".
Inaugurata lo scorso luglio in una villa confiscata alla criminalità organizzata, la struttura ospita madri detenute per reati minori a Rebibbia e che hanno figli per permettere a questi ultimi di non crescere in carcere. Il Papa ha rinnovato così l'uso dei "Venerdì della Misericordia" da lui inaugurati durante il Giubileo straordinario.
Prestano servizio all'interno della struttura anche i cosiddetti "Messi alla prova", imputati colpevoli di reati lievi che non prevedono detenzione e che possono emendare la pena svolgendo lavori utili per la collettività.