Udienza generale. Il Papa: la preghiera calma l’inquietudine e apre il cuore a Dio
Mettersi in preghiera con un atteggiamento di disponibilità, con il cuore aperto alla volontà di Dio, non dirigendo in modo autonomo la propria vita ma affidandola alle mani del Signore, come ha fatto la Madonna. È il centro della catechesi del mercoledì che Papa Francesco a causa della pandemia tiene dalla biblioteca del Palazzo Apostolico, trasmessa in diretta streaming.
IL TESTO INTEGRALE DELLA CATECHESI
Maria, nota il Papa, “appartiene alla grande schiera di quegli umili di cuore che gli storici ufficiali non inseriscono nei loro libri ma con i quali Dio ha preparato la venuta del suo Figlio”.
Una ragazza semplice che entra in un dialogo con il Signore, che non sa nulla del mare tempestoso che dovrà affrontare, che a volte sembra “scomparire, per poi riaffiorare nei momenti cruciali”. La voce di Dio guida i suoi passi là dove c’è bisogno della sua presenza come nell’ora culminante sotto la croce. Lei che con il suo “eccomi” “piccolo e immenso”, dice, ha fatto sobbalzare di gioia l’intera creazione ed è stato preceduto da tanti altri “eccomi” nella storia della salvezza, da tante obbedienze fiduciose alla volontà del Signore che portano il Papa a esortare anche oggi a questa apertura di Maria:
"Quelli che sono più umili di cuore, pregano così: con l’umiltà essenziale, diciamo così; con umiltà semplice: “Signore, quello che Tu vuoi, quando Tu vuoi e come Tu vuoi”. E questi pregano così, non arrabbiandosi perché le giornate sono piene di problemi, ma andando incontro alla realtà e sapendo che nell’amore umile, nell’amore offerto in ogni situazione, noi diventiamo strumenti della grazia di Dio".
“La preghiera sa ammansire l’inquietudine”, ricorda, infatti, il Papa: "Ma, noi siamo inquieti, sempre vogliamo le cose prima di chiederle e la vogliamo subito, subito… e la vita non è così. Questa inquietudine ci fa male, e la preghiera sa ammansire l’inquietudine, sa trasformarla in disponibilità. Io sono inquieto, prego e la preghiera mi apre il cuore e mi fa disponibile alla volontà di Dio".
“Maria non fa il sacerdote, è la madre di Gesù” e “la prima discepola, madre della Chiesa”: “accompagna in preghiera tutta la vita di Gesù, fino alla morte e alla risurrezione; e alla fine continua, e accompagna i primi passi della Chiesa nascente”. “Pregando con la Chiesa nascente diventa madre della Chiesa, accompagna i discepoli nei primi passi della Chiesa”, spiega il Papa a braccio: “In silenzio, sempre in silenzio. La preghiera di Maria è silenziosa. Il Vangelo ci racconta soltanto una preghiera di Maria a Cana, poi non si sa, ma sempre la sua presenza è una preghiera, e la sua presenza tra i discepoli nel Cenacolo è in preghiera. Così Maria partorisce la Chiesa, è madre della Chiesa”. “Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”, si legge nel Vangelo di Luca a proposito dell’infanzia di Maria. “Tutto ciò che le capita intorno finisce con l’avere un riflesso nel profondo del suo cuore”, commenta il Papa: “i giorni pieni di gioia, come i momenti più bui. Che si tratti dei doni dei Magi, oppure della fuga in Egitto, fino a quel tremendo venerdì di passione: tutto la Madre custodisce e porta nel suo dialogo con Dio”. “Che bello se anche noi potessimo assomigliare un po’ alla nostra Madre!”, l’auspicio finale: “Col cuore aperto alla parola di Dio, col cuore silenzioso, col cuore obbediente, col cuore che sa ricevere la Parola di Dio e la lascia crescere come un seme per il bene della Chiesa”.
Giovani riscoprano “valore della purezza, rispetto per il corpo umano e la dignità della donna”
“Oggi celebriamo la Dedicazione della Basilica di San Pietro in Vaticano e di quella di San Paolo sulla via Ostiense”.
Lo ha ricordato il Papa, salutando al termine dell’udienza i fedeli di lingua italiana collegati in streaming. “Questa festa che pone in luce il significato della chiesa, edificio sacro dove si raccolgono i credenti, susciti in tutti la consapevolezza che ognuno è chiamato ad essere tempio vivente di Dio”, l’auspicio dei Francesco, che rivolgendosi, come di consueto, agli anziani, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli, ha esortato “ad amare la Chiesa del Signore; a cooperare con generosità ed entusiasmo alla sua edificazione; a vivere l’offerta della vostra preghiera e della vostra sofferenza come un contributo prezioso alla costruzione della Casa del Signore, dimora dell’Altissimo fra noi”.
Salutando, poco prima, i fedeli polacchi, il Papa ha ricordato che “oggi in Polonia ricorre la memoria liturgica della Beata Karolina Kόzka, vergine e martire. A sedici anni subì la morte per martirio in difesa della virtù della castità. Con il suo esempio, ancora oggi indica, specialmente ai giovani, il valore della purezza, il rispetto per il corpo umano e la dignità della donna”.
Infine, rivolgendosi ai fedeli di lingua inglese e araba, ha invitato, in questo mese di novembre, a continuare “a pregare per le persone care che ci hanno lasciato e per tutti i defunti, perché il Signore, nella sua misericordia, li accolga nel Regno dei cieli”.
IL VIDEO DELL'UDIENZA