Coronavirus. Il Papa: stop a tempo ai brevetti, l'accesso ai vaccini sia per tutti
Papa Francesco si unisce alle voci del presidente Usa Joe Biden, della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e di tanti altri leader mondiali, tra cui il premier Mario Draghi, per ribadire la richiesta, più volte avanzata, di rimuovere i brevetti per un accesso libero alla produzione del vaccino contro il Coronavirus. Li fa in un videomessaggio in spagnolo inviato ai partecipanti al "Vax Live: The Concert To Reunite The World", concerto benefico organizzato da Global Citizen per sostenere la distribuzione globale equa dei vaccini.
Il messaggio si apre con un tocco di ironia: "Cari giovani nell'età e nello spirito: ricevete un cordiale saluto da questo vecchio - esordisce il Papa -, che non balla e non canta come voi, ma che crede insieme a voi che l'ingiustizia e il male non sono invincibili. Il coronavirus ha prodotto morti e sofferenza, che colpiscono la vita di tutti, soprattutto dei più vulnerabili. Vi prego di non dimenticare i più vulnerabili".
Il Papa si unisce alle voci delle star della musica e del cinema, riuniti virtualmente a Los Angeles su YouTube, per cercare di spostare gli equilibri mondiali nella lotta alla pandemia.
"Dinanzi a tanta oscurità e incertezza - prosegue papa Francesco - c’è bisogno di luce e di speranza. Abbiamo bisogno di cammini di guarigione e di salvezza. E mi riferisco a una guarigione alla radice, che curi la causa del male e non si limiti solo ai sintomi. In queste radici malate troviamo il virus dell’individualismo, che non ci rende più liberi né più uguali, né più fratelli, piuttosto ci trasforma in persone indifferenti alla sofferenza degli altri".
In una pandemia in cui le “varianti” sono qualcosa da temere, il Papa ne individua di altro tipo. Una “variante di questo virus – afferma – è il nazionalismo chiuso, che impedisce, per esempio, un internazionalismo dei vaccini”. Ma non è l’unica.
"Un’altra variante è quando mettiamo le leggi del mercato o di proprietà intellettuale al di sopra delle leggi dell’amore e della salute dell’umanità. Un’altra variante è quando crediamo e fomentiamo un’economia malata, che permette che pochi molto ricchi, pochi molto ricchi, posseggano più di tutto il resto dell’umanità, e che modelli di produzione e consumo distruggano il pianeta, la nostra casa comune”.
“Queste cose – prosegue Francesco – sono interconnesse. Ogni ingiustizia sociale, ogni emarginazione di qualcuno nella povertà o nella miseria incide anche sull’ambiente”. Echi di Laudato si’, della Fratelli tutti si richiamano a vicenda nelle diverse considerazioni, che stavolta puntano diritte alla richiesta attorno al quale ruota l’evento californiano.
"Natura e persona siamo uniti. Dio Creatore infonde nei nostri cuori uno spirito nuovo e generoso per abbandonare i nostri individualismi e promuovere il bene comune: uno spirito di giustizia che ci mobiliti per assicurare l’accesso universale al vaccino e la sospensione temporanea del diritto di proprietà intellettuale; uno spirito di comunione che ci permetta di generare un modello economico diverso, più inclusivo, giusto, sostenibile".
La preghiera finale del Papa è a Dio “affinché – è l’auspicio – ci conceda il dono di una nuova fratellanza, una solidarietà universale e affinché possiamo riconoscere il bene e la bellezza che ha seminato in ognuno di noi, per rafforzare vincoli di unità, di progetti comuni e di speranze condivise".