America Latina. Il Papa: difendiamo i nostri popoli dalla colonizzazione ideologica
"Cari fratelli, in mezzo a questa dialettica fertilità-sterilità guardiamo alla ricchezza e alla diversità culturale dei nostri popoli dell'America Latina e dei Caraibi, è un segno di grande ricchezza che siamo invitati non solo a coltivare, ma soprattutto nel nostro tempo, difendere coraggiosamente da tutti i tentativi omologanti che finiscono per imporre - sotto slogan attraenti - un modo unico di pensare, di essere, di sentire, di vivere, che finisce per rendere nulla o sterile ogni cosa ereditata dai nostri anziani". Sono le parole, in spagnolo, pronunciate da papa Francesco nella Messa per l'America Latina, celebrata nella basilica di San Pietro in occasione della solennità della Beata Vergine Maria di Guadalupe. "Questo - ha aggiunto - finisce per far sentire, soprattutto i nostri giovani, poca cosa per appartenere a questa o quella cultura". Insomma, ha concluso, "la nostra fertilità ci impone di difendere i nostri popoli da una colonizzazione ideologica che annulla i più ricchi di loro, siano essi indigeni, afroamericani, meticci, contadini o suburbani".
Quella di Santa Elisabetta, che al suo tempo doveva subire la "vergogna" del suo stato, o di Juan Diego, il santo cui, secondo la tradizione, nel 1531 in Messico apparve la Madonna di Guadalupe, e le si rivolse sottolineando la sua condizione di azteco che "non vale nulla", è la stessa "sensazione - come ben ci fanno vedere i vescovi latinoamericani - nelle nostre comunità indigene e afro-americane, che spesso non sono trattate con dignità e parità di condizioni; o in molte donne che sono escluse a causa del sesso, della razza o dello stato socioeconomico; i giovani, che ricevono un'istruzione di bassa qualità e non hanno l'opportunità di progredire nei loro studi o di entrare nel mercato del lavoro per sviluppare e costruire una famiglia; molti poveri, disoccupati, migranti, sfollati, contadini senza terra, che cercano di sopravvivere nell'economia informale; i bambini e le bambine sottoposti a prostituzione infantile, spesso legata al turismo sessuale".
Hanno concelebrato con il Papa, in paramenti bianchi, tra gli altri i cardinali Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l'America Latina, Sean O'Malley, arcivescovo di Boston, Francisco Javier Errazuriz Ossa, arcivescovo emerito di Santiago del Cile, Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa e coordinatore del Consiglio dei cardinali (C9) riunito in questi giorni col Papa.