Le parole. Il Papa: «Sto bene. Ho preparato la mia tomba a Santa Maria Maggiore»
Papa Francesco
«Mi sento bene», ma «la vecchiaia non si trucca». Ecco che allora «ho già scelto il luogo della mia tomba nella Basilica di Santa Maria Maggiore». Un annuncio inaspettato quello che papa Francesco rilascia in un’intervista all’emittente televisiva messicana «N+» e che la giornalista Valentina Alazraki ha in parte anticipato con alcune dichiarazioni. Dunque papa Francesco conferma il suo grande affetto per la Salus Populi Romani, che nel corso del suo pontificato ha visitato ben 115 volte (la prima appena eletto il 14 marzo 2013) soprattutto in occasione di impegni importanti o dei viaggi pastorali internazionali compiuti, prima per affidare l’evento e poi per ringraziare sul suo esito. L’ultima visita in ordine di tempo proprio lo scorso 8 dicembre per l’Immacolata, durante la quale ha fatto dono di una rosa d’oro, gesto che un Pontefice non compiva da 400 anni. E parlando della morte, il Papa racconta alla giornalista messicana che ha già parlato con il cerimoniere pontificio per «semplificare il rito dei funerali del Papa, anche se al momento non è dato sapere in che modo sarebbe stato semplificato il rito stesso.
Secondo alcune indiscrezioni il luogo dove Francesco vorrebbe essere sepolto sarebbe la nicchia all’entrata, sulla sinistra, della Cappella Paolina dove è l’icona della Salus. Nel luogo si può accedere anche da un ingresso che affaccia sulla navata principale, attualmente chiuso. Da Santa Maria Maggior, riferisce l’agenzia Ansa, fanno notare che il luogo della possibile sepoltura era stato già prenotato in passato da un cardinale, ancora in vita, ma di fronte alla richiesta del Pontefice tutto viene rivisto.
L’annuncio sulla volontà di essere sepolto fuori dai confini delle Basilica Vaticana, ha suscitato sorpresa, ma non si tratta affatto di un evento straordinario, visto che tantissimi suoi predecessori non sono sepolti né nelle Grotte Vaticane, né all’interno della Basilica di San Pietro.
Tornando sul tema della sua età - Bergoglio domenica 17 dicembre compie 87 anni - il Papa ammette che i suoi programmi vanno ripensati. «Vedremo come andranno le cose» dice pensando in particolare ai viaggi previsti per il prossimo anno. «Quello in Belgio è assicurato – ha detto il Papa – mentre gli altri due sono “pendenti”». Si tratta delle visite pastorali in Polinesia e nella nativa Argentina. «Vedremo come vanno le cose» ribadisce il Papa, che comunque assicura di non aver mai pensato alle dimissioni nonostante i problemi di saluti che lo hanno assillato lungo tutto quest’anno.
A fine mese sarà il primo anniversario della morte di Benedetto XVI, che quelle dimissioni le diede quando sentì di non riuscire a portare avanti il suo magistero. «L’esempio di Benedetto mi fa bene, ma chiedo al Signore di poter dire basta, in ogni momento, ma quando Lui vorrà» ha detto Francesco alla giornalista. Ma è stata anche l’occasione per Francesco di ribadire di aver avuto un rapporto molto stretto con Benedetto XVI. «Benedetto era un uomo grande e umile che, quando si è reso conto dei suoi limiti, ha avuto il coraggio di dire basta. Lo ammiro» spiega Francesco. E aggiunge: « A volte andavo a consultarlo. E lui, con una grande saggezza, mi dava il suo parere, ma mi diceva “vedi tu”, lo lasciava nelle mie mani. Mi ha sempre aiutato. Molto generoso in questo. Sono andato a trovarlo – ricorda riferendosi al giorno in cui all’udienza generale invitò i fedeli a pregare per il suo predecessore a fine dicembre scorso -. Era lucido, ma non poteva più parlare e mi teneva la mano, così. È stato bello quel congedo. È stato bello. E dopo tre giorni è morto».