Video. Papa Francesco: in periferia, i superiori ci mandino i preti migliori
(Foto Osservatore Romano d'archivio)
"I migliori" sacerdoti, invece, "i superiori li mandino in periferia". Quando parlo di periferie parlo di tutte le periferie, anche delle periferie del pensiero", ha spiegato il Papa nel suo incontro informale con i novizi e i prenovizi salesiani di Italia, ricevendoli alla Santa Marta. "Parlare con i non credenti, gnostici, quella è una periferia, eh! Poi ci sono le periferie sociali, dei poveri...". In ogni caso l'invito di papa Francesco è sempre il medesimo: "Bisogna andare lì", afferma Francesco. E rivolge una parola ai Superiori: "Scegliete bene chi inviare nelle periferie, soprattutto quelle più pericolose. I migliori devono andare lì! 'Ma questo può studiare, fare un dottorato...'. No, manda questo. 'Lì c'è la mafia'. Manda lui. Nelle periferie bisogna mandare i migliori", ha sottolineato il Papa.
Come accompagnare i giovani alla vocazione
Don Marcello che viene dalla Sicilia ha chiesto a papa Francesco alcuni consigli su come accompagnare i giovani alla vocazione. «State attenti a quei giovani con faccia di immaginetta - ha risposto il Papa - A quelli io non chiedo neppure il Padre Nostro. Servono giovani gioiosi, sportivi, normali. Che sappiano
Ciò che è importante è «accompagnare» questi giovani, perché «nel cammino ci sono tante sorprese di Dio o che non sono di Dio. Bisogna stare attenti e aiutarli a guardare in faccia queste sorprese. Se sono difficoltà, guardarle in faccia. E aiutarli ad allontanare ogni forma di ipocrisia. Questa è una peste: l’ipocrisia nella Chiesa, l’ipocrisia del dico una cosa e ne faccio un’altra…
L’ipocrisia della mediocrità, di quelli che vogliono entrare in seminario perché sentono che sono incapaci di cavarsela da soli nel mondo». «Se tu trovi uno che è un po’ troppo diplomatico stai attento. Se trovi uno che è un bugiardo, invitalo a tornare a casa».
Attenti anche «a come pregano», raccomanda il Pontefice; non servono preghiere lunghe e artificiose, ma una preghiera «semplice», come «quella che hai imparato a casa tua, alla prima comunione».
Come camminare nella santità
A Giorgio, da Torino, che ha chiesto una «parola sulla santità», il Papa ha spiegato: «Molto semplice la santità: “Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile”. Punto. Questa è la migliore definizione. Sai chi l’ha fatta? Dio ad Abramo. E anche aggiornando un po’ la cosa credo che oggi si può essere santi. Ci sono tanti nella Chiesa, tanti. Gente eroica, genitori, nonni, giovani. I santi nascosti, come quelli che appartengono alla “classe media della santità”, che non si vede ma ci sono».