Ai religiosi cinesi. Papa Francesco: verrò presto in Cina a restituire la vostra visita
"Verrò presto in Cina a restituire la vostra graditissima visita". È con queste "affettuose parole" che papa Francesco ha congedato i 30 religiosi della Congregatio Discipulorum Domini (Cdd), primo istituto religioso maschile indigeno fondato dal cardinale Celso Costantini nella terra di Confucio, ricevuti in udienza lo scorso 11 ottobre. Lo riferisce un articolo di monsignor Bruno Fabio Pighin pubblicato sul numero del 22 ottobre de Il Popolo, settimanale della diocesi di Concordia-Pordenone che ha dato i natali al Costantini. L'udienza in questione era stata resa pubblica su l' Osservatore Romano con la data del 12 ottobre. Ma né il quotidiano, né la Radio Vaticana avevano offerto altri dettagli di cronaca sull' evento.
Monsignor Pighin nel suo articolo racconta che "la commozione era ben vivibile nel volto del Papa, soprattutto quando ha sentito i convenuti cantare l'Ave Maria nella lingua dei Mandarini". "A quale Madonna siete particolarmente devoti?", ha chiesto quindi papa Francesco. "Alla madre di Dio venerata a Sheshan, vicino Shanghai, incoronata dal nostro fondatore Celso Costantini nel 1924", hanno risposto in coro i padri del Cdd, guidati da superiore generale padre Francis Chong.
Costantini fu il primo delegato apostolico vaticano nella terra di Confucio ed è considerato un pioniere nei rapporti sino-vaticani. Monsignor Pighin, ordinario di diritto canonico alla Facoltà San Pio X di Venezia, oltre ad essere un grande esperto sui rapporti sino-vaticani è anche delegato episcopale per la causa di beatificazione di Costantini solennemente iniziata il 17 ottobre a Concordia Sagittaria dal vescovo Giuseppe Pellegrini, alla presenza dei sacerdoti del Cdd. Pighin ha partecipato all' udienza con papa Francesco e nel suo articolo ha sottolineato come "l' eccezionalità dell' evento si percepiva nell' aria". Infatti "per la prima volta nella storia, il Romano Pontefice ha ricevuto in udienza privata» un «così folto gruppo di sacerdoti giunti dall' Estremo Oriente (Cina Continentale, Taiwan, Singapore, Malesia, Indonesia) in servizio prevalente ai cattolici cinesi".
Nell' udienza, riferisce sempre Pighin, "il Papa ha lodato la fedeltà dei religiosi della Cdd al suo ministero petrino che si propone di confermare i fedeli nella carità e nell'unità". E "ha chiesto loro di farsi portavoce del suo grande amore per il Popolo cinese" manifestando infine il forte auspicio di poter andare "presto" in Cina per restituire la "graditissima visita".
I religiosi del Cdd, informa poi Il Popolo di Concordia-Pordenone, dopo l' udienza col Papa hanno incontrato anche il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, che "li ha invitati a spiegare ai cattolici loro conterranei che la Santa Sede sta lavorando per il bene della Chiesa tra gli eredi del Celeste Impero, al fine di garantire spazi di libertà finora non goduta". Come è noto infatti dal giugno 2014 sono in corso contatti reciproci tra Santa Sede e Repubblica popolare cinese. Contatti riservati che per la prima volta hanno caratteristiche di "continuità", "frequenza", "regolarità" e "ufficialità". Contatti che hanno come scopo più immediato quello di trovare un accordo sulla nomina dei vescovi.
Papa Francesco ha espresso più volte nel passato il suo desiderio di visitare la Cina. Nel gennaio scorso al Pais ha detto che gli sarebbe piaciuto farlo "non appena essi mi mandano un invito".
Un segnale positivo in tal senso è arrivato proprio dalla Cina con una intervista rilasciata alla Commercial Radio dal direttore dell' Amministrazione statale per gli affari religiosi Wang Zuoan a margine del 19° Congresso del Partito comunista cinese. Come ha riferito AsiaNews il 21 ottobre Wang, pur ribadendo la necessità che la Santa Sede interrompa i rapporti diplomatici con Taiwan e non interferisca negli affari interni della Cina, ha lodato papa Francesco per il suo carattere amichevole per la Cina e per il suo ripetuto desiderio di visitarla. E Commercial Radio ha sottolineato come questa intervista mostri una rara positiva attitudine delle autorità cinesi verso la possibilità di una visita del Papa in Cina.
Nel frattempo l'auspicio per una visita papale in Cina è stato espresso anche in una intervista concessa al direttore padre Antonio Spadaro su Civiltà Cattolica del 21 ottobre dal presidente della Conferenza episcopale coreana Hyginus Kim Hee-Joong, arcivescovo di Gwangju. Rispondendo ad una domanda sul futuro delle relazioni sino-vaticane il presule coreano ha infatti osservato che "anche un invito al Papa per dialogare con i leader cinesi sulla pace nel mondo sarebbe auspicabile".