Angelus. Il Papa: preghiamo che Cop26 dia risposte efficaci per generazioni future
Un nuovo appello di papa Francesco per il clima: la Cop26, che si è aperta domenica a Glasgow, sappia "ascoltare il grido della terra e dei poveri". Il Pontefice torna a chiedere "risposte efficaci che offrano
speranza concreta alle generazioni future".
Lo ha fatto all'Angelus, sottolineando l'urgenza di soluzioni concrete.
E se il Papa non andrà fisicamente al vertice in Scozia, come pure era trapelato nelle settimane scorse in Vaticano, la sua voce comunque risuonerà forte su quei tavoli dove si dovrà decidere del futuro del Pianeta. Perché quello che è accaduto in questi giorni, dalla Sicilia al Vietnam, entrambe richiamate dal Papa nell'appuntamento domenicale, altro non è che la conseguenza di una situazione che è sfuggita di mano ed ora è "tempo per cambiare marcia, cambiare le cattive abitudini", "è ora di sviluppare una nuova forma di solidarietà universale".
Il Vaticano accompagnerà questo tempo di Glasgow cercando di sensibilizzare pellegrini e fedeli grazie anche ad una mostra fotografica allestita a piazza San Pietro. Autore un giovane artista originario del Bangladesh. "Andate a visitarla", è stato l'invito di Francesco.
Punto di riferimento anche dei Grandi della Terra, come è emerso dalle parole di questi giorni al G20, per esempio quelle del presidente americano Joe Biden che lo ha definito "stella polare nel mondo", papa Francesco già con la sua Laudato sì del 2015 richiamava all'urgenza di una inversione di rotta. E oggi
indica a tutti - nella prefazione all'e-book vaticano "Laudato sì Reader" - che "sono soprattutto i nostri bambini ad aver capito la portata e l'enormità delle sfide che la società ha di fronte, specialmente la crisi climatica". "Dobbiamo seguire la loro guida", "è tempo di agire insieme". "Questo è il momento di sognare in grande, di ripensare le nostre priorità, ciò che apprezziamo, ciò che vogliamo, ciò che cerchiamo, e di ripensare il nostro futuro, impegnandoci ad agire ogni giorno in base a ciò che abbiamo sognato".
Ma Cop26, oltre ai contenuti, può confermare, come per il G20 di Roma, il ritorno della centralità del multilateralismo, rafforzato proprio dalla disgrazia della pandemia, dopo anni in cui le potenze sembravano muoversi in ordine sparso. "La Santa Sede auspica che la Cop26 di Glasgow possa realmente riaffermare
- sottolinea il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin - la centralità del multilateralismo e dell'azione, anche attraverso i cosiddetti attori non statali. Abbiamo i mezzi e le risorse per un cambio di rotta".
IL TESTO DELLA PREGHIERA ALL'ANGELUS
La preghiera del Papa per le popolazioni di Haiti e del Vietnam
Al termine della catechesi il Papa ha ricordato il Vietnam, la Sicilia e Haiti. "Cari fratelli e sorelle, in diverse parti del Vietnam, le forti piogge prolungate di queste ultime settimane hanno causato vaste inondazioni con migliaia di evacuati. La mia preghiera e il mio pensiero vanno alle tante famiglie che soffrono, insieme al mio incoraggiamento per quanti, autorità del Paese e Chiesa locale, si stanno impegnando per rispondere a questa emergenza".
Il pensiero di vicinanza di Francesco è andato anche alle popolazioni della Sicilia, colpite recentemente dal maltempo. Il ciclone Apollo e il Medicane - l'uragano mediterraneo - hanno seminato danni e causato tre vittime. Per giorni la parte orientale dell'isola è stata investita da pioggia battente e vento forte.
Il Vietnam piegato dalle inondazioni. Oltre cento vittime, ventidue dispersi e migliaia di case sono state sommerse in quella che è stata definita dal presidente della Croce Rossa del Vietnam, una delle più gravi inondazioni del Paese asiatico negli ultimi dieci anni. Centinaia di migliaia sono le persone che hanno dovuto lasciare la propria abitazione e che si trovano in un grave stato di bisogno per la mancanza di acqua potabile e di cibo. Le autorità locali avvertono che altro maltempo è in arrivo: attesa in questi giorni la tempesta tropicale Saudel che ha già colpito le Filippine.
Non lasciamo sola la popolazione di Haiti. Poi l'appello alla comunità internazionale a sostenere Haiti "che vive in condizioni al limite " e a non lasciarlo a se stesso. Rivolgendosi ai fedeli il Papa ha proseguito: "E voi, tornando a casa, cercate notizie su Haiti, e pregate, pregate tanto. Stavo vedendo nel programma “A Sua Immagine”, la testimonianza di quel missionario camilliano ad Haiti, padre Massimo Miraglio, le cose che ci diceva… di quanta sofferenza, quanto dolore è in questa terra, e quanto abbandono… Non abbandoniamoli".