DISCORSO. Papa Francesco a Castel Gandolfo: siate «segno di speranza e pace»
Cari fratelli e sorelle,
desidero prima di tutto ringraziare il Vescovo di Albano, il Sindaco di Castel Gandolfo e il Direttore delle Ville Pontificie per il loro cordiale benvenuto, che interpreta anche i sentimenti di tutti voi e dell’intera cittadinanza. Grazie a tutti e a ciascuno per questa accoglienza!
Sono venuto qui per trascorrere una giornata di incontro con i cittadini di Castel Gandolfo, con i pellegrini e tutti i visitatori, che giustamente amano questo luogo, sono incantati dalla sua bellezza, vi trovano un momento di distensione…. Ma sono venuto anche per esprimere a voi, che lavorate in queste Ville Pontificie, la mia gratitudine per la vostra preziosa opera. E con voi saluto e ringrazio le vostre famiglie, che in qualche modo partecipano del vostro servizio alla Santa Sede. Il Signore vi assista sempre, assista il vostro lavoro e la vostra vita familiare; vi ricolmi della sua grazia e vi accompagni col suo amore paterno.
La presenza del Vescovo di Albano, Mons. Marcello Semeraro, mi offre lo spunto per inviare un pensiero affettuoso alla comunità parrocchiale di Castel Gandolfo; e anche alle comunità religiose che vivono in questo territorio. Penso all’intera Diocesi di Albano, e la esorto a rinnovare con gioia e con entusiasmo l’impegno di annuncio e testimonianza del Vangelo.
A Lei, Signora Milvia Monachesi, Sindaco di questa Città, e all’intera Amministrazione comunale rivolgo un sincero ringraziamento per il lavoro in favore della comunità. Le chiedo di trasmettere il mio saluto cordiale e di assicurare il mio ricordo nella preghiera all’intera popolazione, che incoraggio ad essere segno di speranza e di pace, attenta sempre alle persone e alle famiglie più in difficoltà. Questo è importante! Noi dobbiamo sempre essere segno di speranza e di pace in questo momento. Aprire le porte alla speranza, affinché la speranza vada avanti, e operare la pace, sempre!
In questo momento il mio pensiero va al Beato Giovanni Paolo II e a Benedetto XVI, che amavano trascorrere parte del periodo estivo in questa residenza pontificia. Tanti di voi hanno potuto incontrarli e accoglierli, conservandone un caro ricordo. La loro testimonianza vi sia sempre di incoraggiamento nella fedeltà quotidiana a Cristo e nel continuo sforzo per condurre una vita coerente con le esigenze del Vangelo e gli insegnamenti della Chiesa.
Cari fratelli e sorelle, vi affido alla materna protezione della Vergine Maria – che dopodomani onoreremo come Vergine del Monte Carmelo –, perché possiate svolgere i vostri diversi compiti in modo proficuo e sereno. La Madonna vegli sempre su di voi e sulle vostre famiglie! Anche voi pregate per me – ne ho bisogno – e per il mio servizio. Rinnovo a ciascuno la mia gratitudine e vi benedico di cuore. Grazie!
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