Il viaggio. Il Papa in Colombia, accolto da Emmanuel «il figlio della guerra»
Una folla di migliaia di fedeli ha accolto Papa Francesco al suo arrivo in Colombia. L'aereo Alitalia con a bordo Jorge Mario Bergoglio è atterrato, come previsto, alle 16.30 (le 23.30 di ieri in orario italiano) all'aeroporto internazionale di Bogotà. Il velivolo ha modificato il tragitto nell'ultimo tratto del viaggio per evitare l'uragano Irma che sta colpendo i Caraibi.
Accolto all'aeroporto dal presidente della Colombia Juan Manuel Santos e dal cardinale di Bogotà Ruben Salazar Gomez e il nunzio apostolico, Ettore Balestrero, Francesco ha salutato un gruppo di bambini tra i quali, vi era Emmanuel, figlio di Clara Rojas, oggi parlamentare liberale, sequestrata nel 2002 e ostaggio per anni delle Farc nella selva colombiana.
Emmanuel ha consegnato il primo regalo a Papa Francesco appena sbarcato all'aeroporto militare di Bogotà: una colomba, simbolo della pace. Emmanuel, ha spiegato più tardi ai giornalisti il presidente colombiano, Juan Manuel Santos, è "il figlio della guerra" e "il simbolo di quello che stiamo vivendo in Colombia: un bimbo nato in guerra e che ora ha tutte le opportunità per crescere".
La storia di Emmanuel è un piccolo miracolo. Nel 2002, Clara Rojas, che si presentava alle elezioni presidenziali in ticket con l'allora candidata Ingrid Betancourt, fu sequestrata dalla guerriglia delle Farc, ora diventata un partito politico: la donna aveva 38 anni e due anni più tardi diede alla luce Emmanuel nelle selve boschive e in condizioni così proibitive che quasi morirono entrambi. Il bimbo, che oggi ha 13 anni ed era il frutto di una relazione consensuale con un guerrigliero, venne separato forzatamente dalla madre nel suo primo anno di vita. Il governo mise in piedi una gigantesca operazione, Operacion Emmanuel, e riuscì a ritrovarlo. Il 10 gennaio del 2008 Clara Rojas fu liberata e poté riunirsi al piccolo che ormai aveva tre anni.
Poi si è diretto verso la rappresentanza diplomatica della Santa Sede dove Francesco ha trovato ad attenderlo un gruppo di fedeli che ha eseguito canti e danze tradizionali. Tra loro, alcuni bambini e ragazzi che provengono da realtà di strada, di droga, di disagio. Al Pontefice hanno donano, oltre che una “ruana colombiana”, il tipico poncho locale, la loro gioia. Francesco li ha esortati a “non perderla” mai, assieme alla speranza: che nessuno “vi inganni né vi rubi la speranza”.
Sentimenti, gioia e speranza, ripresi dal Presidente Santos in una dichiarazione in sala stampa a fine giornata, in cui evidenzia che questo è il “momento di costruire la pace”.
Oggi Francesco vedrà prima le autorità del Paese e poi, nel pomeriggio, celebrerà la grande messa nel parco Simon Bolivar, dove sono attesi circa 700 mila fedeli. Al termine il Pontefice incontrerà anche un gruppo di vescovi venezuelani.