Inaugurazione. Mosaico con il logo del Giubileo nei Giardini Vaticani
Inaugurato nei Giardini Vaticani un mosaico con il logo del Giubileo della Misericordia. Il mosaico è stato donato, insieme ad altri quattro esemplari analoghi, da un benefattore di origine irachena che oggi vive in Giordania, Akram Faraj Hermiz Kareem, presente alla cerimonia insieme con il cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato della Città del Vaticano e all’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, cui il Papa a suo tempo aveva affidato l’organizzazione dell’Anno Santo straordinario.
Dopo la benedizione impartita dal porporato, è stato monsignor Fisichella a sottolineare come questo momento, «vissuto in semplicità, rientri fra gli atti conclusivi del Giubileo. Siamo grati al signor Kareem per il suo dono, al Governatorato per l’assistenza ricevuta durante l’Anno Santo, e siamo certi che questa immagine in cui è raccolta in sintesi tutta la teologia della misericordia continuerà ad essere per la Chiesa un momento di stimolo e di riflessione, di impegno e di testimonianza concreta nella carità per i più bisognosi e i più poveri». Il mosaico è stato collocato su un antico muro ricoperto di edera, vicino alla Torre di San Giovanni nella parte alta dei Giardini Vaticani. Nello stesso viale, a pochi metri di distanza si trova la grande campana che ricorda il Giubileo del 2000. E la scelta non è casuale.
Secondo il desiderio del Papa, come ha ricordato Fisichella, le altre quattro copie del mosaico sono state collocate nella sede del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, nel Palazzo Apostolico, ai Musei Vaticani e al Seminario Romano. Alla cerimonia erano presenti anche i vescovi Fernando Vérgez Alzaga, segretario generale del Governatorato, e Franz-Peter Tebartz-van Elst, delegato per la catechesi del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Al termine foto di gruppo con il personale ecclesiastico e laico del medesimo Pontificio Consiglio.