Chiesa in Italia. Milano accoglie il Papa e si riscopre «popolo di Dio»
Un aiuto offerto all’intera Chiesa ambrosiana, in tutte le sue componenti, perché sappia sempre meglio «leggere l’incontro con il Papa come l’occasione dataci dallo Spirito per riscoprire la nostra identità di popolo di Dio». Dunque di «popolo che nasce da Dio» e «si pone come fermento in mezzo all’umanità»; «popolo che vive nella città degli uomini per annunciare e portare la salvezza con parole e gesti inclusivi, riconcilianti, consolanti»; «popolo per tutti i popoli, che parla le loro molteplici lingue, che apprezza e valorizza le loro differenti culture». Ecco lo scopo e il respiro del «Sussidio pastorale» in preparazione alla visita che papa Francesco terrà sabato 25 marzo a Milano e alle «terre ambrosiane».
In questa città io ho un popolo numeroso, dice il Signore: così si legge sulla copertina del sussidio, diffuso giovedì 26 gennaio dalla diocesi di Milano (può essere scaricato gratuitamente dal sito www.chiesadimilano.it e presto sarà disponibile anche in formato ebook). Si tratta del titolo dato al cammino di preparazione al grande, atteso evento del 25 marzo prossimo. Un cammino, spiega il testo, che chiama al coinvolgimento «parrocchie, aggregazioni, istituti di vita consacrata e altre realtà ecclesiali» e che si offre come vero e proprio «percorso formativo». Con tracce di riflessione rivolte anche alla società civile e alle istituzioni. «Oltre al gesto a livello diocesano della Via Crucis con il Sacro Chiodo, nelle diverse zone pastorali insieme all’arcivescovo, pensiamo sia importante promuovere sul territorio e negli ambienti alcuni gesti di sensibilizzazione, per i quali è stato pensato questo sussidio», si legge all’inizio del testo firmato dal «Comitato per la preparazione» alla visita, «Sezione contenuti»: i vescovi ausiliari Pierantonio Tremolada e Paolo Martinelli; il vicario episcopale per la Cultura, la carità, la missione e l’azione sociale, monsignor Luca Bressan; Valentina Soncini, Silvia Landra, Paolo Petracca e Alberto Sportoletti.
La visita: dono che dice l'affetto del Papa
La visita del 25 marzo è «un grande dono, espressione dell’affetto che il Santo Padre nutre per la nostra gente. L’intenso itinerario che papa Francesco percorrerà il 25 marzo, dalle Case Bianche al carcere di San Vittore, dal Duomo di Milano al parco di Monza per la celebrazione della Santa Messa, fino all’incontro con i cresimandi e cresimati allo stadio di San Siro, è il segno più eloquente di una proposta che si rivolge alla libertà di tutti. Questo evento spirituale accade significativamente mentre la visita pastorale "feriale" del nostro arcivescovo Angelo Scola alla diocesi si trova ormai nella sua ultima fase e si lega così profondamente al cammino di riforma della Chiesa in atto anche tra noi», chiarisce fin dall’inizio il sussidio. Quel che offrono le pagine successive è una presentazione «in sintesi» del messaggio dell’esortazione apostolica di papa Francesco Evangelii Gaudium «alla luce della categoria della Chiesa come popolo di Dio», calata nel concreto della realtà di Milano e del suo territorio, e del cammino che la Chiesa ambrosiana sta facendo in questi anni con il cardinale Scola.
Chiamati a innovare l'anima della città
Dopo l’introduzione, dunque, ecco tre capitoli in cui si approfondisce l’identità della Chiesa ambrosiana come popolo di Dio: l’identità teologica, quella sociale, quella culturale. «Siamo popolo di Dio, che abita nella città e che si sente popolo "tra" e per "tutti" i popoli». Un popolo, si legge in particolare nelle ultime pagine, «impegnato nel rinnovare l’anima della città» e «costruttore di un meticciato di pace», e che alle sirene della paura, dell’intolleranza e della violenza vuole rispondere vivendo «dentro i cambiamenti del mondo con lo stile di Gesù Cristo», e con piena e creativa fedeltà a quello stile ambrosiano che è «sinonimo di accoglienza, riconoscimento, rispetto, apertura a Dio». La sfida: fare di Milano un «laboratorio di pace», il «laboratorio di un umanesimo in grado di abitare il ventunesimo secolo». Rispondere alle derive della «separazione, discriminazione, rifiuto, scarto», con la «cultura dell’incontro e la civiltà dell’amore» quale «alternativa alla globalizzazione dell’indifferenza e alla guerra di civiltà».
Periferie, laboratorio della città e della Chiesa
Ebbene: il luogo dove vivere la sfida di imparare a «essere popolo per tutti i popoli sono le periferie», «il grande laboratorio non solo della città ma anche della Chiesa del domani – ma già dell’oggi». E sarà proprio un quartiere di periferia, le Case Bianche di via Salomone, a rappresentare la prima tappa della visita del Papa a Milano, che dopo il Duomo raggiungerà quella "periferia esistenziale" nel cuore della metropoli che è il carcere di San Vittore. «Avere il pensiero di Cristo, sviluppare una mentalità cattolica, letteralmente aperta al tutto, abituarsi a vivere la nostra identità cristiana dentro una società plurale: la visita del Papa – suggerisce il sussidio – diventa l’occasione e lo stimolo per pensarsi a Milano come popolo di Dio tra i tanti popoli del mondo, come popolo per tutti i popoli, con il compito di accendere processi di riconciliazione e di riunificazione».