Papa

Roma. Il Papa ai bambini: le chiacchiere mi fanno paura

lunedì 13 marzo 2017

L'amore di Gesù per l'uomo, le chiacchiere che distruggono il cuore, l'ascolto per l'altro. Così il Papa ieri pomeriggio nella Parrocchia romana di Santa Maddalena di Canossa, nella Borgata Ottavia. Papa Francesco ha incontrato tutta la comunità, dialogato con bambini e ragazzi, pregato con gli ammalati, prima di presiedere la Santa Messa.

"Gesù ti parla al cuore, ti fa capire cos'è l`amore e se tu non vuoi sentirlo, cosa fa? Se ne va? Rimane. Rimane lì. Ha pazienza. Gesù aspetta sempre", ha detto rivolgendosi ai bambini. Poi rispondendo a Saram, che gli chiedeva di cosa avesse paura il Papa risponde di aver paura delle chiacchiere che fanno male, come le bombe. "Mi spaventa - ha detto - quando una persona è cattiva. La malvagità della gente mi fa paura. Quando una persona sceglie di essere cattiva, può fare tanto male. E mi spaventa quando, in parrocchia o in Vaticano c'è il chiacchieraggio". "Voi - ha continuato il Papa - avete sentito dalla tv cosa fanno i terroristi. Buttano una bomba e scappano. Le chiacchiere sono così. Una bomba e scappare via. Distruggono tutto. E soprattutto il tuo cuore. Se è capace di buttare la bomba, il tuo cuore diventa corrotto: mai le chiacchiere. Morditi la lingua prima di dirle. Ti farà male ma non farai male all'altro. Mi spaventa la capacità di distruzione che ha lo sparlare dell'altro. Questo è fare la strega, questo è essere un terrorista".

Poi il papa ha detto che vedersi in tv non gli piace: "No, non mi piace: la tv mi fa brutto! Hai visto che la tv ti cambia la faccia? Ti fa un po' … non come sei … no, a me piace direttamente, le cose. Quello non mi piace: è perdere tempo". Poi il Papa gira la domanda e chiede ai bambini se anche loro abbiano momenti belli nella vita, e tutti rispondono in coro: "Oggi". A Camilla risponde sulla tecnologia, che permette di comunicare ma pone problemi di dialogo, ribadendo che oggi, nell'era dei telefonini, "una delle malattie più brutte è la poca capacità di ascolto". La sfida quindi è dialogare, dopo l'ascolto"e dall'ascolto al dialogo. E anche al dialogo concreto, perché questo che si fa con il telefonino è virtuale, è liquido, non è concreto. La concretezza del dialogo: questo è molto importante. Hai capito?". Poi lo spostamento nel teatro della parrocchia per il saluto ai genitori e neonati battezzati durante l`anno. Toccante l'abbraccio con gli anziani e in particolare con gli ammalati, incontrati nel Salone. Dopo l'incontro con i collaboratori della pastorale, Papa Francesco ha confessato alcuni fedeli. Quindi ha presieduto la Santa Messa.