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Papa. Lettera ai parroci: «Siate missionari e sinodali»

Mimmo Muolo giovedì 2 maggio 2024

Il Papa con i partecipanti all'incontro internazionale dei parroci per il Sinodo

I parroci siano «costruttori di una Chiesa sinodale missionaria» e si impegnino «con entusiasmo in questo cammino». Lo scrive il Papa nella Lettera che oggi, 2 maggio, ha consegnato nel corso dell’Udienza ai partecipanti all’Incontro Internazionale dei parroci. Francesco ha sottolineato soprattutto la dimensione missionaria che le comunità parrocchiali devono avere. E ai sacerdoti che le guidano ha affidato «tre suggerimenti che potranno ispirare lo stile di vita e di azione dei pastori». Prima di tutto «vivere il vostro specifico carisma ministeriale sempre più al servizio dei multiformi doni disseminati dallo Spirito nel Popolo di Dio». Quindi «apprendere e praticare l’arte del discernimento comunitario». Infine, «porre alla base di tutto la condivisione e la fraternità fra voi e con i vostri Vescovi». IL TESTO INTEGRALE

«La Chiesa - ha scritto il Pontefice - non potrebbe andare avanti senza il vostro impegno e servizio. Per questo voglio anzitutto esprimere gratitudine e stima per il generoso lavoro che fate ogni giorno, seminando il Vangelo in ogni tipo di terreno». Le parrocchie sono infatti disseminate ovunque e sono tra di loro anche diverse. «Si trovano in contesti molto differenti - ha ricordato papa Bergoglio -: da quelle delle periferie delle megalopoli – le ho conosciute direttamente a Buenos Aires – a quelle vaste come province nelle regioni meno densamente popolate; da quelle dei centri urbani di molti Paesi europei, in cui antiche basiliche
ospitano comunità sempre più piccole e più anziane, a quelle in cui si celebra sotto un grande albero e il canto degli uccelli si mescola alla voce dei tanti bambini». Per questo i parroci conoscono da vicino il popolo di Dio e dunque «una Chiesa sinodale ha
bisogno dei suoi parroci - ha proseguito Francesco -. Senza di loro non potremo mai imparare a camminare insieme, non potremo
mai intraprendere quel cammino della sinodalità che è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio».

Ancora una volta l'accento del Papa è andato sulla missionarietà. «Non diventeremo mai Chiesa sinodale missionaria se le comunità parrocchiali non faranno della partecipazione di tutti i battezzati all’unica missione di annunciare il Vangelo il tratto
caratteristico della loro vita. Se non sono sinodali e missionarie le parrocchie, non lo sarà neanche la Chiesa». Occorre perciò «che le comunità parrocchiali diventino sempre più luoghi da cui i battezzati partono come discepoli missionari e a cui fanno ritorno, pieni di gioia, per condividere le meraviglie operate dal Signore attraverso la loro testimonianza». E questo è chiaro anche dalla relazione di sintesi della prima sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. Questa sfida riguarda il Papa, i vescovi e la Curia Romana, e riguarda anche voi parroci», ha sottolineato il Pontefice.

Francesco ha quindi invitato a valorizzare i carismi, «sia umili che eccelsi», dei laici. «Sono convinto che in questo modo farete emergere tanti tesori nascosti e vi troverete meno soli nel grande compito di evangelizzare, sperimentando la gioia di una genuina paternità che non primeggia, bensì fa emergere negli altri, uomini e donne, tante potenzialità preziose». Quindi ha sottolineato la condivisione con i vescovi e il presbiterio. «Non possiamo essere autentici padri - ha ricordato - se non siamo anzitutto figli e fratelli. E non siamo in grado di suscitare comunione e partecipazione nelle comunità a noi affidate se prima di tutto non le viviamo tra noi. So bene che, nel susseguirsi delle incombenze pastorali, tale impegno potrebbe sembrare un sovrappiù o persino tempo perso, ma in realtà è vero il contrario: infatti, solo così siamo credibili e la nostra azione non disperde ciò che altri hanno già costruito».

Il Papa ha concluso con l'invito a «coloro che hanno preso parte all’Incontro internazionale “I Parroci per il Sinodo” ad essere missionari di sinodalità anche con i loro fratelli Parroci, una volta rientrati a casa».