L'ecumenismo della carità. L'accordo tra Caritas e World Service: rifugiati e pace
«La nostra conversione al Signore implica la conversione al prossimo. Incontrandoci qui, cattolici e luterani, siamo chiamati ad andare avanti nello Spirito Santo. Questo incontro non è la fine del nostro dialogo, ma un nuovo inizio. Sono fiducioso che il nostro fine comune sarà approfondito non solo nel dialogo teologico, ma nella testimonianza pratica».
L’esito di questa giornata si può siglare con le parole pronunciate all’arena svedese di Malmö dal vescovo di origini palestinesi Munib Younan, presidente della Lutheran World Federation, e con la firma in calce dell’ecumenismo pratico della carità: l’impegno a condividere le opere di misericordia. In sintonia con quanto espresso dal Papa perché «insieme dobbiamo pregare, insieme aiutare. La carità verso il prossimo. Questo è ecumenismo. Questa è già unità».
Così dopo la preghiera comune e al termine dell’incontro ecumenico nel quale il vescovo luterano Younan e Papa Francesco hanno ascoltato le diverse testimonianze provenienti da diversi contesti di conflitto e di povertà nel mondo, la Caritas internationalis e la World Service LWF – che orienta in particolare i suoi aiuti ai rifugiati – hanno sottoscritto ufficialmente un’accordo di collaborazione che vincola il loro impegno di lavoro comune al servizio solidale del prossimo.
Riconoscendosi uniti nella fede in Cristo e nella missione di diffondere il Vangelo, diventa quindi parte essenziale di questa commemorazione rivolgere lo sguardo verso il futuro attraverso le realtà di povertà e emarginazione, per una più stretta testimonianza cristiana comune nel mondo di oggi.
La dichiarazione firmata a Malmö specifica gli ambiti della collaborazione della World Service e la Caritas. Lavoreranno insieme in diversi settori a livello globale: rifugiati, sfollati e migranti; la costruzione della pace e della riconciliazione; la preparazione e la risposta umanitaria; l’implementazione di obiettivi di sviluppo sostenibile per essere promotori di uno sviluppo umano integrale e incoraggiare l’azione interreligiosa.
L’obiettivo generale di questa dichiarazione d'intenti – esplicita il testo – è quello di consolidare e approfondire un rapporto reciproco su valori condivisi in favore delle persone: «Come organizzazioni cristiane mondiali impegnate a lavorare per la dignità umana e la giustizia sociale, abbiamo deciso di unire le mani, per portare la speranza, per testimoniare e agire insieme».
La Caritas e la World Service hanno già lavorato unite in diversi ambiti nel corso degli ultimi decenni in molti paesi e regioni dove è necessario affrontare le cause profonde della povertà e le crisi umanitarie. In occasione della commemorazione dei cinquecento anni della Riforma – è scritto nella dichiarazione – la Lutheran World Federation e la Chiesa cattolica hanno compiuto ulteriori passi verso la riconciliazione e guardano ora avanti nel campo del servizio comune per esprimere e rafforzare il loro impegno per la ricerca dell’unità». Il testo sottoscritto richiama il documento comune Dal conflitto alla comunione, nel quale è imperativo ecumenico «l’azione congiunta diaconale» che è questa: «I cattolici e luterani siano testimoni insieme della misericordia di Dio nell’annuncio e nel servizio.
L’impegno ecumenico per l’unità della Chiesa non serve solo la Chiesa, ma anche il mondo perché il mondo creda». Il presidente della Fondazione Younan ha sottolineato il significato di lavorare insieme, per alleviare la sofferenza umana causata da calamità naturali, dall'oppressione politica, dalla povertà sistemica o dalle malattie: «Questo è rispondere alla chiamata di Dio insieme a voi in modo che il mondo possa vedere come luterani e cattolici si amano l’un l’altro servendo il prossimo, in modo che il mondo creda».