L'invocazione. Il Papa prega per i malati terminali. «Non lasciamo sole le famiglie»
Inguaribile e incurabile non sono sinonimi. Inizia così la riflessione del Papa che spiega l’intenzione di preghiera per il mese di febbraio. Invocazione che recita: “Per i malati terminali: preghiamo perché i malati nella fase terminale della propria vita, e le loro famiglie, ricevano sempre la cura e l’accompagnamento necessari, sia dal punto di vista sanitario che da quello umano”.
In proposito, nel consueto video di accompagnamento, Francesco sottolinea che «anche quando le possibilità di guarigione sono minime, tutti i malati hanno diritto all’accompagnamento medico, all’accompagnamento psicologico, all’accompagnamento spirituale, all'accompagnamento umano. A volte non riescono a parlare – aggiunge il Pontefice -, a volte pensiamo che non ci riconoscano, ma se teniamo loro la mano capiamo che sono in sintonia». Il tema è in continuità con il Messaggio per la giornata del malato che sarà celebrata come di consueto l’11 febbraio, e quest’anno sul tema: “Non è bene che l’uomo sia solo. Curare il malato curando le relazioni”. La prima cura di cui abbiamo bisogno nella malattia – scrive il Papa nel testo - è la vicinanza piena di compassione e di tenerezza. Per questo, prendersi cura del malato significa anzitutto prendersi cura delle sue relazioni, di tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori sanitari –, col creato, con sé stesso».
L’intenzione di preghiera mensile va nella medesima direzione, sottolineando anche il ruolo che possono svolgere le cure palliative, che «garantiscono al paziente non solo un’assistenza medica, ma anche un accompagnamento umano e vicino. Le famiglie non possono essere lasciate sole in questi momenti difficili».
Come noto l’intenzione mensile, è curata dalla Rete mondiale di preghiera del Papa. Un’Opera Pontificia, la cui missione è di mobilitare i cattolici attraverso la preghiera e l’azione di fronte alle sfide dell’umanità e del compito affidato alla Chiesa. La sua attività. Spiega una nota, si inscrive nella dinamica del Cuore di Gesù, una missione di compassione per il mondo. Fondata nel 1844 come Apostolato della preghiera, la rete è presente in 89 Paesi ed è composta da più di 22 milioni di cattolici. Include la sua sezione giovanile, il Meg – Movimento eucaristico giovanile.