Vaticano. Parolin: «Forse non come prima, ma il Papa tornerà a governare»
La benedizione Urbi et Orbi di Pasqua del 2023
Nel giorno in cui viene diffuso il calendario delle celebrazioni pasquali in Vaticano senza nessuna indicazione specifica riguardo all’eventuale partecipazione di Francesco alle celebrazioni e soprattutto in che forma, l’unica indicazione che emerge è che si deciderà in base all’evolversi della situazione. Lo ha detto chiaramente la Sala stampa, subito dopo la diffusione del calendario nel suo Bollettino quotidiano e ne ha parlato anche il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, parlando con i giornalisti a margine di un evento a Sacrofano.
«Mi pare che il Papa sia ben collegato con tutta la Chiesa e con tutti i fedeli: lo hanno dimostrato tutte le manifestazioni di affetto e soprattutto di preghiera con cui è stato accompagnato in tutti i giorni della sua malattia e che continuano. Ricevo continuamente - ha aggiunto - messaggi di persone che dicono: “Stiamo pregando per il Papa e per la sua piena ripresa, per il suo pieno ristabilimento perché possa tornare a svolgere la sua attività, a governare la Chiesa. Forse non come prima, bisognerà trovare maniere diverse - ha detto ancora Parolin - ma che comunque sia in grado di farlo”».
Intato è a Santa Marta, «riposa, non vede nessuno e - a mia conoscenza - non ha udienze e non riceve. L’importante - ha aggiunto il cardinale - è che trovi il tempo per riprendersi un po’ alla volta». Quindi, in merito al calendario dei riti pasquali, Parolin ha fatto notare: «La messa “in Coena Domini” (assente nell’elenco, ndr) normalmente si faceva fuori in qualche istituto, in un carcere o in un ospedale, e quindi immagino che quest’anno non è pensabile che il Papa possa uscire. Per il resto del programma si vedrà se il Papa è in grado di presiedere le celebrazioni oppure se delegherà qualche cardinale a farlo a suo nome». Gli è stato poi chiesto se il rito della Via Crucis al Colosseo sarà presieduto dal cardinale vicario di Roma, Baldo Reina. «Ancora non si è stabilito chi sarà - ha replicato Parolin -, ma immagino che la Via Crucis, essendo anche una realtà locale della Chiesa di Roma, probabilmente sarà presieduta da lui. Però ancora non si è fatto nessun nome».
Nel Bollettino, infatti, di nomi dei cardinali che potrebbero essere eventualmente delegati a presiedere i singoli riti, non ce ne sono. Nell’elenco dei diversi momenti figurano anche la benedizione Urbi et Orbi di Pasqua e la canonizzazione di Carlo Acutis. Il calendario delle celebrazioni comprende il 13 aprile, Domenica delle Palme, la messa a Piazza San Pietro alle 10. Quindi il 17 aprile, Giovedì Santo la messa del Crisma alle 9.30 nella basilica di San Pietro. Come già ricordato, non è indicata, invece, la messa in Coena Domini Il Venerdì Santo, 18 aprile, ci saranno due celebrazioni: la “Passione del Signore” alle 17 nella Basilica di San Pietro e la Via Crucis al Colosseo alle 21.15. Poi sabato 19 aprile, alle 19.30 nella Basilica di San Pietro la Veglia Pasquale. Domenica 20 aprile la messa di Pasqua alle 10.30 a Piazza San Pietro con la Benedizione Urbi et Orbi. Infine domenica 27 aprile, II domenica di Pasqua o della Divina Misericordia, si terrà a Piazza San Pietro, alle ore 10.30, la messa con la canonizzazione del beato Carlo Acutis nell’ambito del Giubileo degli Adolescenti.
Parolin ha anche risposto a una domanda sull’eredità di san Giovanni Paolo II a 20 anni dalla morte (il 2 aprile 2005). «È stato un gigante. Il suo messaggio “Aprite le porte a Cristo” credo che sia la sua eredità».