Angelus. Il Papa: "Con Gesù si naviga nel mare della vita senza paura"
“Ogni giorno la barca della nostra vita lascia le rive di casa per inoltrarsi nel mare delle attività quotidiane; ogni giorno cerchiamo di pescare al largo, ma spesso viviamo la notte delle reti vuote, la delusione di impegnarci tanto e di non vedere i risultati sperati. Quante volte anche noi restiamo con un senso di sconfitta, mentre nel cuore nascono delusione e amarezza, due tarli pericolosissimi”. Lo ha detto il Papa nell’introduzione alla preghiera domenicale dell’Angelus.
Davanti a tale situazione – spiega Francesco – Dio “sceglie di salire sulla nostra barca. Da lì vuole annunciare il Vangelo al mondo. Proprio quella barca vuota, simbolo delle nostre incapacità, diventa la cattedra di Gesù. Questo ama fare il Signore, che è il Signore dei miracoli nelle sorprese: salire sulla barca della nostra vita quando non abbiamo nulla da offrirgli; entrare nei nostri vuoti e riempirli con la sua presenza; servirsi della nostra povertà per annunciare la sua ricchezza, delle nostre miserie per proclamare la sua misericordia. Ricordiamoci questo: Dio non vuole una nave da crociera, gli basta una povera barca sgangherata, purché lo accogliamo”.
Egli – rileva il Papa – “è il Dio della vicinanza, della compassione, della tenerezza: non cerca perfezionismo, ma accoglienza. Salito sulla sua barca, Pietro si fida di Gesù. Non si basa sulle strategie dei pescatori, che ben conosceva, ma sulla novità di Gesù. È così anche per noi: se ospitiamo il Signore sulla nostra barca, possiamo prendere il largo. Con Gesù si naviga nel mare della vita senza paura, senza cedere alla delusione quando non si pesca nulla e senza arrendersi al non c’è più niente da fare”.
Ricordiamoci – conclude il Pontefice – che “sempre possiamo ricominciare, sempre il Signore ci invita a rimetterci in gioco perché Lui apre nuove possibilità. E allora accogliamo l’invito: scacciamo il pessimismo e la sfiducia e prendiamo il largo con Gesù! Anche la nostra piccola barca vuota assisterà a una pesca miracolosa”.
Dopo aver recitato l’Angelus e benedetto i fedeli, Papa Francesco ha rammentato che “oggi si celebra la giornata contro mutilazioni genitali femminili. Questa pratica diffusa umilia la dignità della donna e attenta alla sua integrità fisica. Martedì prossimo sarà la memoria di Santa Giuseppina Bakhita, si pregherà contro la tratta di persone: una ferita profonda inferta dalla ricerca vergognosa di interessi economici senza nessun rispetto della persona umana. Davanti a queste piaghe esorto quanti hanno responsabilità ad agire in modo deciso contro lo sfruttamento di donne e bambine”.
Francesco ha poi ricordato la Giornata per la vita in Italia. “Un appello per tutti – ha detto il Papa - specialmente per anziani, malati e bambini a cui si impedisce di nascere. Ogni vita va custodita, sempre. E noi siamo abituati a leggere tante cose brutte, io vorrei oggi menzionare due cose belle.
Una è nel Marocco: come un popolo si sia aggrappato per salvare un bambino che purtroppo non ce l’ha fatta. Un popolo che ha tentato di salvare un bambino… E un’altra qui in Italia: John, un ragazzo ghanese migrante, ha lavorato in una azienda vinicola nel Monferrato, si è ammalato di cancro ed è in fin di vita e quando gli hanno detto la verità ha chiesto di voler tornare a casa per abbracciare il papà prima di morire e quel paese del Monferrato ha fatto una raccolta per portarlo a casa dal papà. Oggi in mezzo a tante brutte notizie ci sono i santi della porta accanto”.