Angelus. Il Papa: preghiamo per il pellegrinaggio di pace in Kazakistan
“Dio è Padre e ci viene a cercare ogni volta che siamo perduti”. È quanto sottolinea Papa Francesco all’Angelus ricordando il Vangelo della Liturgia odierna che ci presenta “le tre parabole della misericordia”: un pastore che cerca la pecorella smarrita, una donna che ritrova la moneta perduta e il padre del figlio prodigo. Un aspetto comune in questi brani evangelici, osserva il Pontefice, è “l’inquietudine per la mancanza”.
Tutti e tre, in fondo, se facessero un po’ di calcoli, potrebbero starsene tranquilli: al pastore manca una pecora, ma ne ha altre novantanove – “Che si perda…” –; alla donna una moneta, ma ne ha altre nove; e anche il Padre ha un altro figlio, ubbidente, a cui dedicarsi: perché pensare a questo che se ne è andato a fare una vita licenziosa? Invece, nel loro cuore – del pastore, della donna e del padre – c’è l’inquietudine per quello che manca: la pecora, la moneta, il figlio che è andato via. Chi ama si preoccupa di chi manca, ha nostalgia di chi è assente, cerca chi è smarrito, attende chi si è allontanato. Perché vuole che nessuno vada perduto.
Così è Dio: “non è tranquillo – sottolinea Francesco - se ci allontaniamo da Lui: È addolorato, freme nell’intimo; e si mette in movimento per venirci a cercare, finché ci riporta tra le sue braccia. Il Signore non calcola le perdite e i rischi, ha un cuore di padre e di madre, e soffre per la mancanza dei figli amati. “Ma perché soffre se questo figlio è un disgraziato, se ne è andato? Soffre, soffre. Dio soffre per la nostra distanza e, quando ci smarriamo, attende il nostro ritorno. Ricordiamoci: sempre Dio ci aspetta a braccia aperte, qualunque sia la situazione della vita in cui ci siamo perduti.
Francesco esorta poi a porci queste domande: “abbiamo cioè l’inquietudine della mancanza? Abbiamo nostalgia per chi è assente, per chi si è allontanato dalla vita cristiana? Portiamo questa inquietudine interiore, oppure stiamo sereni e indisturbati tra di noi?” Non si tratta solo di essere aperti agli altri, è Vangelo! Il pastore della parabola non ha detto: “Ho già novantanove pecore, chi me lo fa fare di andare a cercare quella perduta a perdere tempo?”. Invece è andato. Riflettiamo allora sulle nostre relazioni: io prego per chi non crede, per chi è lontano, per chi è amareggiato? Noi attiriamo i distanti attraverso lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza? Il Padre ci chiede di essere attenti ai figli che più gli mancano. Pensiamo a qualche persona che conosciamo, che sta accanto a noi e che magari non ha mai sentito nessuno che le dica: “Sai? Tu sei importante per Dio”. “Ma io sono in situazione irregolare, ho fatto questa cosa brutta, quell’altra…” – “Tu sei importante per Dio”
Dio, ricorda Francesco, cerca sempre i suoi figli. Il Papa esorta infine a lasciarsi “inquietare da questi interrogativi” e a pregare la Madonna, “madre che non si stanca mai di cercarci e di prendersi cura di noi suoi figli”.
Dopo l'Angelus
Dopo la preghiera mariana dell'Angelus Francesco ha ricordato l'imminente viaggio di tre giorni in Kazakistan, dal 13 al 15 settembre, dove prenderà parte al Congresso dei Capi delle religioni mondiali e tradizionali. "Dopodomani partirò per un viaggio di tre giorni in Kazakhstan, dove prenderò parte al Congresso dei Capi delle religioni mondiali e tradizionali". Dopo l'Angelus, Papa Francesco ha ricordato il prossimo viaggio apostolico nel Paese asiatico, "un’occasione per incontrare tanti rappresentanti religiosi e dialogare da fratelli, animati dal comune desiderio di pace, pace di cui il nostro mondo è assetato". "Vorrei già da ora - ha detto il Santo Padre - rivolgere un cordiale saluto ai partecipanti, così come alle Autorità, alle comunità cristiane e all’intera popolazione di quel vastissimo Paese. Ringrazio per i preparativi e per il lavoro compiuto in vista della mia visita. A tutti chiedo di accompagnare con la preghiera questo pellegrinaggio di dialogo e di pace".
Il papa ha anche chiesto di continuare a pregare per l'Ucraina e ha ricordato suor Maria de Coppi, missionaria comboniana, uccisa in Mozambico. il Pontefice ha poi rivolto uno speciale saluto al popolo dell’Etiopia, che oggi celebra il suo tradizionale capodanno.
Il Papa ha inoltre esortato a pregare per gli studenti "che domani o dopo domani incominciano le scuole di nuovo".