Costituzione, dare ragioni per decidere senza entrare nei cori dell’«ordalìa»
Signor direttore,
ho letto con grande disappunto e amarezza su "la Repubblica" di oggi, lunedì 23 maggio, che su "Avvenire" è apparso un articolo secondo il quale la riforma della Costituzione proposta dal duo Renzi-Boschi sarebbe una cosa seria e quindi i cattolici dovrebbero votare Sì al referendum. Ritengo questa presa di posizione gravissima: 1) quanto avete scritto non può essere "il pensiero dei cattolici" in quanto tali, ma solo di alcuni cardinali e vescovi che non rappresentano la Chiesa Popolo di Dio, ma solo una minoranza di fedeli. 2) inoltre l’articolista dimostra totale ignoranza su quanto eminenti costituzionalisti anche cattolici hanno detto di questa riforma. Esiste ed è operante anche un "Comitato dei cattolici del No". Fate finta di non saperlo? Ripeto: tra i firmatari per il No vi sono cattolici come Raniero La Valle. 3) Non è vero che i costituzionalisti del No non abbiano dato rilievo alla diminuzione dei costi con la riforma della Costituzione (Senato, ecc.). In diversi loro articoli se ne parla ma per dire, conti alla mano, che il risparmio sarebbe limitato anche perché tutta la struttura del Senato resta intatta e i nuovi senatori avrebbero mille espedienti per farsi rimborsare molte spese. Che "Avvenire" fosse un giornale fazioso l’ho sempre saputo e ora ne ho la riconferma. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa papa Francesco. Ma temo che non avrò mai una vostra risposta.