Lettere. Vuoi aiutare una ragazza a non abortire? Stalle vicino
Caro Avvenire,
sono un ragazzo di vent’anni di Milano. Il mio sogno è fare il presidente del Consiglio, e come presidente voglio assolutamente e immediatamente abolire l’aborto, una cosa orrenda! Inoltre ho scoperto che tale legge è addirittura incostituzionale, e dunque le chiedo se può pubblicare l’articolo che le mando in allegato che dimostra per l’appunto l’incostituzionalità dell’aborto oltre che delineare l’atrocità e la stoltezza di tale atto. Così, per tutto il tempo che non sono ancora presidente posso già salvare molte vite.
Caro Riccardo, su una cosa siamo d’accordo: l’aborto è una cosa terribile. Per il resto, mi sembri anche più giovane dei vent’anni che dici di avere, per l’ingenuità della tua lettera, cui segue un documento troppo lungo perché lo si possa pubblicare. Una cosa però vorrei dirtela, se non altro perché potrei essere tua madre. Se per caso ti imbattessi in una tua coetanea che ha intenzione di abortire, ti prego non correre a prendere la Costituzione per dimostrarle la incostituzionalità dell’aborto. Parlare di diritto e di codici a una ragazza che non sa se tenere il figlio che aspetta, è la cosa più inutile e dannosa che potresti fare. Una donna in quelle condizioni non ha bisogno di lezioni di giurisprudenza; non le interessano affatto e anzi se ne sentirebbe allontanata e irritata. Quella ragazza, se mai la incontrerai, non ascolterà nemmeno i sermoni che magari tu le vorresti fare. Ciò che può far decidere a una donna di tenersi un figlio è non essere lasciata sola, che qualcuno le voglia bene e sia disposto ad accompagnarla nella maternità. Molte, poi, possono avere bisogno di un aiuto economico, perché sono povere o senza lavoro. In tutti i casi, la Costituzione brandita come vorresti fare tu, sarebbe del tutto priva di efficacia. C’è una frase però, nel lungo documento che hai allegato, che dice: «Le donne interrompono la gravidanza, ossia sostanzialmente uccidono il figlio, poiché devono ancora divertirsi, perché sono giovani!». Ecco, queste parole per me le ripeti perché le hai sentite dire in casa, ma vorrei farti notare la imprudenza e la durezza di un simile giudizio. Che ne sai tu, ragazzino di vent’anni, delle immigrate assunte in nero che perderebbero il lavoro per quel figlio, o anche di tante lavoratrici precarie, messe davanti tacitamente a un aut-aut? Che ne sai delle adolescenti che non possono contare sulla comprensione della famiglia? E delle donne abbandonate dal padre del bambino? È piuttosto crudele, e un po’ volgare, anche, pensare che le donne «abortiscono perché vogliono ancora divertirsi». Tu sei molto giovane, hai capito che l’aborto è terribile, ma non hai capito tante altre cose. Tieni cara la Costituzione, ma non usarla a sproposito. E cerca di essere un amico fedele per le tue amiche, uno con cui ci si possa confidare. Magari in questo modo, nella fiducia, nella solidarietà, una ragazza incerta se avere un figlio, la convincerai. E non avere tanta fretta di giudicare: è troppo presto, e ci sono troppe cose, in questa vita complicata, che tu non sai.