Il direttore risponde. Vittime, carnefici e la misericordia infinita
Caro direttore,
pensando ai tragici eventi di questi giorni, oltre al pensiero che bisogna estirpare il cancro del Daesh con tutte le metastasi delle cellule dormienti sparse per il mondo, me ne è sorto un altro che può apparire strano. I fondamentalisti che nel loro fanatismo pur di uccidere gli infedeli si fanno saltare in aria, e quelli che hanno ucciso decine di persone al grido di “Allah akbar” finiscono forse all’inferno? Credo di no! Credo che Dio nella sua infinita misericordia accolga insieme vittime e carnefici aprendo a questi ultimi gli occhi sul loro gravissimo errore facendoli vivere tutti insieme nell’eternità in una pace piena di amore reciproco ritrovato. Credo che dobbiamo essere certi, come dice papa Francesco, che la misericordia di Dio è infinita e sola può cambiare i cuori e trasformare il male e l’odio in amore e bene, e pregare perché ciò avvenga. Se non fosse così, quale speranza avremmo di superare il male che vediamo tutti i giorni e continuare a vivere cercando la pace dei cuori e una serena convivenza? Con la stima di sempre la saluta un vecchio nonno di cinque nipoti.
Carlo Maria Pagliari