A Verona. Il ristorante che regala il vino se consegni lo smartphone
C’è un ristorante dove, se quando ti siedi a tavola consegni il tuo cellulare, ti regalano una bottiglia di vino. È a Verona, e si chiama “Al condominio”. E questo prova due cose: che Verona assume sempre di più il ruolo di capitale del Veneto, e che l’uso del cellulare disturba non solo il tuo tavolo, ma anche i tavoli vicini. Mangiare e chiacchierare son due contrari. Non puoi gustare il pranzo col telefonino all’orecchio.
C’è stato uno chef, che visitava i ristoranti per assegnargli un voto, che bocciava immediatamente un locale se qualcuno stava fumando o aveva fumato nell’ultima mezz’ora. Figurarsi se c’era un tramestio di telefonini! Verona adotta una tecnica gentile: non punisce i reprobi, ma premia i buoni. Dà una bottiglia di vino a chi rinuncia al cellulare, chiudendolo in un armadietto. E Verona ha i vini migliori d’Italia. Hemingway, che se n’intendeva, definiva un bicchiere di Valpolicella «caldo come l’abbraccio di un amico».
Ti offrono una bottiglia di Valpolicella se rinunci al cellulare? Sarebbe una raffinata sciccheria. Roba da entrare nel ristorante e consegnare subito il telefonino, per avere la bottiglia. Sto leggendo la notizia su un giornale locale, e vedo che il gestore vanta il suo locale come «umano-centrico». Cosa vuole questo gestore? Che i clienti parlino tra loro, vis-à-vis, non al telefono, con chi non c’è. Ho elogiato in una rubrica un professore che in classe ha inchiodato un armadietto al muro invitando gli studenti a metterci dentro il telefonino appena arrivano.
Beh, in dieci minuti mi sono arrivate cento email. È il problema numero uno nelle scuole. E nei ristoranti, visto che questo ristoratore di Verona regala una bottiglia di vino a chi rinuncia al telefonino. Cenare è rilassante, telefonare è stressante, chi usa il cellulare cenando fa un atto che contraddice la cena.
Parlare al telefono vuol dire comunicare la tua vita, spartirla, chi la sente spartisce la sua con te, e l’intimità va a farsi friggere. Come entri in un ristorante dove ci sono clienti che usano il telefonino, subisci una violenza. Si potrebbe mettere un cartello, per chiedere ai clienti che entrano di ammutolire il cellulare. Ma non basterebbe, perché il telefonino ammutolito vibra se arriva una chiamata, e il cliente che sente questa vibrazione in tasca ha una scossa nervosa, vuol sapere subito chi lo chiama e cosa vuole. «Gli uomini sono animali parlanti», diceva Aristotele.
Altri tempi. Allora parlavano nella pubblica piazza, o per le strade, guardandosi in faccia. Adesso gli uomini sono animali telefonanti, si chiamano da una parte all’altra del mondo, sono onnipresenti. Questo ristoratore di Verona vuol creare un’oasi free-tech, un’area dove ci si parla guardandosi. “Al condominio” chiama il suo ristorante. Me lo segno. Se passo per Verona, vado a mangiare da lui. Gli do subito il cellulare. Ma voglio il Valpolicella. D’annata.