Il direttore risponde. Via dalla tirchia noncuranza per l’arte (che non è mai straniera)
Caro direttore,
questa volta Vittorio Sgarbi ha ragione: si fa venire dalla Olanda un quadro bellissimo del Vermeer ("La ragazza dall’orecchino"), si spendono soldi e nessuno si accorge che a Bologna, dove è allestita la mostra, ci sono opere d’arte di valore uguale se non superiore a quella dell’Olandese. Ma per far vedere queste ultime non ci sono mai i soldi! Accade invece che qualcuno come il sottoscritto, da solo, senza spendere un centesimo, riesca a coinvolgere decine di studenti liceali pr mostrare con diapositive e didascalie le bellezze del luogo dove vivono, in questo caso Rimini. A una simile operazione ho dato il titolo: «Rimini: piccola Atene». Però quanti, fra cento riminesi "doc", saprebbero dire dove siano in città le opere di Cagnacci, Trentanove, Carracci, Paolo Veronese, Bitino da Faenza? O ancora dove si trovino il quadro di santa Cecilia, quello di san Disma? Che fare, allora? Rimandare indietro Vermeer? No, ma decidiamoci a sfruttare a fondo le enormi giacenze di opere d’arte che già abbiamo! Coinvolgiamo gli studenti affinché siano essi a mostrarcele e torniamo a far sì che il nostro Paese, oggi così depresso, torni al suo vero e unico "oro bianco": la Cultura.
don Romano Nicolini, Rimini