Il direttore risponde. Venerare a prescindere certe icone politiche è sempre un rischio
Signor direttore,
le avevo già scritto per lamentare il suo attacco a Berlusconi, una scelta che fa il gioco della parte “avversa”, quella che sostiene l’aborto, i divorzi, la droga libera e quant’altro. Ritengo di dover insistere. E torno a ricordarle che i cattolici ormai da secoli hanno fatto propria una visione diametralmente opposta alla vostra, che condanna i peccati, ma non i peccatori. Per questo dico che voi di “Avvenire” e la Cei siete andati contro al Santo Padre, che all’inizio del suo apostolato dichiarò «Chi sono io per giudicare?». Io penso che voi e la Cei abbiate impedito sul nascere la risalita nei sondaggi di Berlusconi, appena prosciolto dalle accuse che lo riguardavano. Vedo però che la nuova legge sulle unioni civili non è piaciuta né a voi né alla Cei. Inutile dire che con il centrodestra non sarebbe mai passata. Chi è causa del suo mal...
Fabio Scarpellini