Vaccini e preghiere: quelle due vie oltre il Covid che si fanno una
Caro direttore,
come quasi vittoria sul Covid prevalgono due discorsi diversi: il Covid si vince con le vaccinazioni, il Covid si vince con preghiere, processioni religiose, raduni di rosarianti in qualche santuario. Chi ha più ragione? Si possono combinare le due vie? Finora vedo solo separazione o almeno reciproca ignoranza. Non pretendo di sapere cosa lei ne pensi. Personalmente propendo per la prima linea, anche perché, almeno per ora, mi pare la più realistica. Ma non nego del tutto anche l’altra. Magari un po’ banalmente cerco di combinarle: mi sembra possibile pensare che la preghiera a Dio e all’intercessione della Madonna e dei Santi del cielo abbia ottenuto almeno due grazie: saper produrre vaccini con la scienza e la prudente tecnologia, saper dare origine a meravigliosi (miracolosi?) operatori sanitari di tanti tipi e in tanti Paesi diversissimi anche per religione. Lei riesce a immaginare altri modi per combinare le due vie?
don Giovanni Giavini, MilanoLa sua sintesi, caro don Giovanni, mi pare luminosa e molto efficace. E soprattutto mi pare interpreti e 'traduca' l’esempio di preghiera e di stima e altruismo anche vaccinale che ci è costantemente venuto dal Papa in questo tempo di prova. Un esempio che noi di 'Avvenire', e io personalmente, abbiamo condiviso con convinzione. Ancora più in questi giorni in cui papa Francesco – come già più volte il suo predecessore san Giovanni Paolo II – ha affidato la sua vita ai medici e certo non ha smesso di pregare chiedendoci, come ben sappiamo, di trovare modo per pregare a nostra volta con lui e per lui. Non saprei, perciò, dire e fare di meglio del Papa e di lei, caro e reverendo amico. Buon cammino a tutti noi sulla diritta strada.